I capricci dei bambini: non vuole darmi la mano

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 3 min

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Quando il bambino muove i primi passi, un intero universo si spalanca davanti a lui. Improvvisamente, può arrivare molto lontano sulle sue gambe, può esplorare a piacimento il mondo. Questa improvvisa espansione dei confini cozza contro la scoperta che non si può andare ovunque e non gli è permesso vagabondare da solo. Questa è una grande frustrazione!Ma anche il genitore, quando il bambino si lancia in esplorazione, ha un momento di smarrimento o di panico, perché diventa molto più difficile controllarlo in modo che non faccia danni e sia sempre al sicuro. Fuori di casa, in particolare, uno dei peggiori incubi dei genitori è distrarsi e perdere di vista il proprio bambino. Si prende quindi per mano, per guidarlo e per tenerlo al sicuro.

Ma non tutti i bambini accettano questa regola. Alcuni davvero non sopportano di essere così “trattenuti” e anche pochi metri divengono una prova di forza e un momento stressante sia per i genitori che per i loro piccoli.

Proviamo a vedere le cose dal punto di vista del bambino. I passi dell’adulto raramente vanno nella direzione in cui andrebbe il bambino se fosse libero di muoversi, e dificilmente con il suo ritmo. L’adulto quando cammina ha una meta, il suo percorso somiglia a una linea diritta che unisce se stesso al punto di arrivo, nel modo più lineare possibile e di buon passo. Il percorso del bambino è invece circolare, fatto di deviazioni e soste lunghe per esaminare le cose interessanti; i suoi tempi sono dilatati. Inoltre il bimbo è fiero della sua indipendenza e può sentirsi mortificato da una stretta di mano “imposta” .

Il bambino non desidera sfuggire all’adulto, il suo istinto lo mantiene vicino a lui, tuttavia nel suo vagabondare può allontanarsi più di quanto sia sicuro. Ma non è sempre indispensabile tenersi per mano, il bimbo può imparare a mantenersi a una distanza tale da garantire la sua sicurezza. Questa distanza potrà essere più grande, anche di parecchi metri, al parco giochi in un ampio spiazzo, molto ravvicinata nei luoghi affollati, e minima (a contatto) quando, ad esempio, si attraversa la strada. L’adulto può stabilire dei limiti flessibili, dando fiducia al bambino in modo progressivo e a seconda del contesto. Nel momento in cui il bambino supera questi limiti, verrà subito preso per mano e così imparerà ad auto-limitarsi. Ma sarà anche importante che l’adulto, specialmente quando prende il bambino per mano, non lo tiri e non lo forzi a un’andatura superiore a quella che lui terrebbe, e che tolleri pause e piccole diviazioni per soddisfare la sua curiosità, prendendosi in anticipo un tempo maggiore per le passeggiate insieme.

A volte basta poco perché un bambino con un forte senso di indipendenza diventi più collaborativo. Adeguarsi ai suoi passi, spiegargli che ci sono situazioni che richiedono di stare tutti più vicini. Alcuni bambini rifiutano la mano ma accettano di camminare aggrappati al vestito dei genitori. E quando proprio è indispensabile dare la mano, ad esempio quando si attraversa? Un trucco può essere quello di chiedere al bambino di portare la mamma o il papà per mano dall’altra parte. Così si sentirà responsabile e il suo amor proprio sarà soddisfatto!

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