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VAI AI PREFERITI L’appetito dei bambini è molto irregolare: basta poco perché cali all’improvviso (una febbre per esempio); ma c’è un’età particolare in cui sembra che stia succedendo di tutto: è proprio il periodo compreso fra i 2 e i 3 anni.
I bambini, che fino a quel momento sono cresciuti molto in fretta, sembra che si fermino. In realtà la crescita del bambino semplicemente rallenta, perdono quell’aspetto “paffutello” che avevano e diventano più snelli. Anche il loro comportamento cambia: dicono sempre “no”, fanno più capricci, e sul mangiare diventano “schizzinosi” (questo mi piace, questo mi fa schifo!).
E contemporaneamente crescono i denti più grandi (molari di latte), insieme ai più fastidiosi (i canini, che si trovano in mezzo agli altri e che a volte vengono fuori molto lentamente).
E allora partono le ipotesi: non mangia? Saranno i denti.
In effetti la crescita dei denti, dentizione, dà fastidio, il bambino sbava, cerca di mordere, si mette tutto (compreso le mani) in bocca; ma non è questa la causa del mancato appetito. La causa è un’altra: la minore crescita.
A 2 anni i bambini sono come un’automobile che rallenta la sua velocità: ha bisogno di meno carburante, e cioè di meno cibo. Tutto qui.
E allora ha senso cercare un “rimedio” in farmacia?
Credo di no: non c’è rimedio, perché non c’è nessun problema.
Qualche avvertimento però.
Evitate di insistere troppo per far mangiare il bambino che non ha più fame: non otterreste nessun altro risultato se non quello di scatenare un’inutile conflitto. Meglio che mangi poco, ma mangi sano, che non mangi qualunque “schifezza” concessa pur di non vederlo digiuno.
Non c’è niente di più educativo, sul piano alimentare, di soffrire per un po’ la fame: insegna tante cose, per esempio che il cibo è una cosa preziosa.
E i denti?
Qualcosa in bocca per alleviare il fastidio del bambino si può sempre mettere, in attesa che questo momento, come al solito, passi.