Trauma cranico e fratture nei bambini

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Tempo di lettura 4 min

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I bambini piccoli sono in genere molto protetti: sempre in braccio ai genitori, nella culla, in carrozzina: non si muovono autonomamente ed è fortunatamente molto difficile che possano farsi male.Ma quando crescono, imparano a rotolarsi, a gattonare, a camminare, ad arrampicarsi dappertutto e cominciano anche a cadere e a sbattere la testa inavvertitamente.

In genere questi incidenti capitano quando nessuno se lo aspetta: la mamma, che non si è ancora resa conto di cosa è diventato capace il bambino, lo lascia sul fasciatoio per prendere qualcosa che aveva dimenticato. Basta un attimo ed eccolo lì caduto per terra, con grande rumore… ed enorme spavento.Di questi traumi cranici o alle ossa dei bambini ne capitano ogni giorno, fortunatamente senza grandi conseguenze, ma non per questo dobbiamo ignorarne le possibili complicazioni e rinunciare a prevenirli.



Un trauma nel neonato o nel bambino può provocare un’emorragia all’interno del cranio con la formazione di una raccolta di sangue che, premendo sul cervello, può danneggiarlo. Come si capisce facilmente si tratta di un fatto grave e, per quanto rarissimo, potenzialmente mortale. Un’emorragia all’interno del cranio però non passa mai inosservata, ma dà sintomi chiari e inequivocabili: vomito, ripetuto, inarrestabile e indipendente dall’alimentazione, e poi torpore, sonnolenza, impossibilità di svegliarsi.



Cosa fare se un bambino batte la testa? Quando un bambino batte forte la testa, se si tratta di un comune incidente domestico, non è necessario portarlo subito in ospedale o dal medico: non c’è nulla che si possa vedere visitandolo sul momento. Quello che invece bisogna fare è innanzitutto cercare di calmarlo (perché è certamente molto spaventato), e poi stare in campana e accertarsi che non compaiano i sintomi di cui abbiamo parlato: se questo dovesse accadere, allora è il caso di recarsi in ospedale o Pronto Soccorso.

Ma, nella speranza che questo non accada mai, conviene intanto attrezzarsi per evitare le cadute accidentali.

Una prima regola è di non lasciare mai il bambino da solo su un fasciatoio, un letto o una superficie alta sul pavimento: se è necessario allontanarsi per prendere qualcosa, è meglio portare il bambino con sé, o chiedere a qualcuno di sorvegliarlo.

I bambini più grandi, che stanno sul seggiolone, andranno legati con le apposite cinture per evitare di farli cadere.

A quelli ancora più grandi non bisogna offrire troppe tentazioni: sedie per arrampicarsi, scale da salire e mobili da scalare.

Anche se i bambini cadono spesso, qualche piccola capocciata può essere utile: cadere e farsi (un po’) male serve a imparare a proteggersi.



Fratture e slogature dei bambini



Abbiamo parlato del trauma cranico nei bambini perché è quello più pericoloso e fa più paura. Ma i traumi e le ferite che un bambino può farsi sono moltissimi, si può dire che non c’è bambino che non porti i segni di un trauma: un livido, una sbucciatura, un taglietto. Si tratta quasi sempre di piccole cose che si curano disinfettando, applicando un cerotto o semplicemente… con un bacetto della mamma che, come tutti sanno, fa passare subito il dolore. Tutti rimedi noti e di buon senso di cui non vale neppure la pena parlare.

Qualche volta però ci sono le fratture e le slogature: non sempre l’evento traumatico viene segnalato dal bambino che, a volte, lì per lì, non se ne rende neppure conto; poi viene il dolore e l’impossibilità di muovere la parte traumatizzata. 

Le fratture o le slogature dei bambini, spesso piccole e “a legno verde”, non danno un gran gonfiore come quelle degli adulti; e allora come regolarsi in questi casi?

La prima cosa da fare è aspettare un po’ e osservare il comportamento del bambino: i sintomi di partenza sono sempre il dolore e l’impossibilità di muoversi; se sono intensi, durano e non tendono ad attenuarsi, meglio sentire prima il pediatra e poi, eventualmente, fare una lastra. In caso di frattura o lussazione la cura è l’immobilità che, trattandosi di bambini, sarà quasi sempre breve e seguita da un rapidissimo recupero.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.