Ma è sempre tutta “colpa” dei genitori?

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Spesso i genitori tendono a incolparsi di qualsiasi comportamento del bambino che non rientri nello standard, oppure a pensare che ogni volta che sembra insoddisfatto o infelice ciò dipenda da qualcosa che hanno o non hanno fatto. Le madri il cui bambino dorme tutta la notte, e che lo hanno “abituato” al letto dal primo giorno, pensano che sia tutto merito del metodo; ma la stessa cosa pensano anche le madri di bambini tranquilli che vengono portati tutto il giorno in fascia e allattati a richiesta. E se il bambino invece la notte si sveglia spesso, entrambe le categorie di genitori entrano in crisi e si chiedono dove abbiano sbagliato. Con la società intorno a loro pronta a cercare la pecca nel loro metodo di educazione, il singolo episodio in cui si sono discostati dalle “regole” dell’approccio prescelto, secondo la teoria del “Basta un cedimento e si perde il lavoro di mesi”.

In realtà la relazione fra modo di accudire e comportamento del bambino non è un’equazione matematica, del tipo “stile genitoriale A = comportamento A, stile genitoriale B = comportamento B”. O se c’è un’equazione, è estremamente complessa, con qualche centinaio di incognite.

Chi ha più di un figlio lo sa: stessi genitori, stessi metodi, eppure comportamenti e reazioni molto diversi da parte dei bambini. Un primo figlio con cui il metodo prescelto funziona, poi magari una seconda figlia con la quale improvvisamente nulla sembra funzionare. Succede alla fine che i genitori modificano il loro approccio con ciascun figlio, adattandosi a quello che sembra “funzionare meglio” con ciascuno di loro. Sono i figli che insegnano agli adulti il mestiere di genitori! E quando il bambino più esigente o irritabile viene trattato con maggiore delicatezza o riceve risposte più sollecite, ecco apparire i giudici, sotto le sembianze di amici, parenti, esperti, che puntano il dito su mamma e papà e dichiarano che il comportamento del bambino meno adattabile è causato dall’approccio dei genitori… quando è esattamente il contrario!

 Questo per dire che il mondo è bello perché è vario e che forse noi adulti, e specialmente noi madri, tendiamo a sopravvalutare l'effetto dei nostri comportamenti. Non è che non conti il modo in cui ci prendiamo cura dei nostri figli, però il risultato è una combinazione fra ciò che facciamo e come il nostro stile di accudimento va incontro ai bisogni di quel particolare bambino, in quel particolare momento.

Come valutare allora se come genitori stiamo “facendo bene”? Spesso la risposta non arriva nell’immediato, ma solo con il passare del tempo, coi risultati a lungo termine.

Nell’immediato, le emozioni contano più dei comportamenti
. Questo significa che dovremmo smettere di considerare come "risultato" i comportamenti del bambino, e vedere più in profondità come il bambino si sente, quanto e come riesce a superare, anche col nostro aiuto, i momenti di "crisi", e anche come ci sentiamo noi, quanto siamo a nostro agio con il metodo educativo che abbiamo scelto di seguire, quanto nasce da noi e dai bisogni della nostra famiglia piuttosto che da una teoria a noi esterna, insomma quanto sentiamo di aver seguito ciò che il cuore ci diceva di fare.

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