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VAI AI PREFERITI Una nuova conquista che può avvenire nel terzo anno di vita del bambino è la capacità di vestirsi da solo;. Compito apparentemente facile, per un adulto che lo fa senza pensarci, ma che in realtà richiede l’integrazione di moltissime abilità. Saper riconoscere il “verso” di un indumento; essere consapevoli della forma interna ed esterna di un oggetto, del dentro e del fuori, anche se questo oggetto che è l’abito è morbido ed elastico, e quindi cambia forma; coordinare occhi, mani, gambe e capo in complessi movimenti di estensione e di torsione del corpo; e a volte superare altri ostacoli come l’apertura e chiusura di bottoni, lacci, chiusure lampo. Provate a infilarvi una camicia al rallentatore, cercando di descrivere a parole tutti i movimenti compiuti, e vi renderete improvvisamente conto di quale miracolo di complessità è il vestirsi!
Bisogna dunque concedere al bambino tempo e pazienza prima che si riesca a vestire da solo correttamente, e lasciare alla fase della vestizione un ampio spazio, evitando di essere pressati dalla fretta. Il bambino dapprima riesce a spogliarsi; mettersi i vestiti richiede una maggiore abilità. In questa fase, è utile cominciare dalle cose più semplici, come infilarsi un paio di calzoncini corti o un golfino aperto; scarpe con la chiusura a strappo offrono, rispetto a quelle con fibbia o lacci, una maggiore possibilità di autonomia. Gli abiti possono anche essere adattati con poco sforzo, in modo che sia più facile al bambino indossarli: bottoni un po’ più grandi, un elastico alla vita al posto di una chiusura più complicata, allargare il foro della testa nei maglioni.
Le abilità del vestirsi possono anche essere trasformate in un gioco. Si trovano in commercio, o alcuni genitori hanno confezionato facendo da sé, dei giochi che richiedono di infilare dei grandi bottoni in un’asola, o di allacciare e slacciare dei lacci. Basta un pannello sul quale infilare una vecchia federa sulla quale si pratica un’apertura verticale, lungo la quale si possono cucire da un lato dei bottoni molto grandi, dall’altra tagliare delle asole altrettanto grandi; oppure si possono applicare, con le pinze apposite, dei grossi occhielli da entrambi i lati, e dei lacci da infilare e annodare. Osservare un adulto che si veste può essere un altro modo per apprendere: ma lasciate che vostro figlio vi guardi mentre gli date le spalle, in modo che capisca i movimenti dal suo “verso”. Sarà più facile per lui replicarli quando si vestirà da solo.
Ogni bambino trova la sua strategia per compiere l’ardua impresa di vestirsi, infilarsi un maglione, i calzoni della felpa o le scarpe; e a volte sono strategie davvero creative. Finché la cosa funziona, non cercate di sostituirvi a lui e di “correggerlo”: se il risultato alla fine c’è, non ha importanza che la sua tecnica comprenda il saltare dentro le scarpe, infilare i calzoni facendo la verticale o vestirsi sdraiato sul letto. E anche se gli indumenti scelti non sono proprio “intonati”, o se un giorno c’è una maglietta al rovescio, chiudete un occhio e apprezzate la sua grande conquista di vestirsi da solo.