In questo articolo
- Cos’è il gioco per i bambini
- I disegni dei bambini
- Litigi tra bambini: cosa fare quando i bambini litigano
- L’amico immaginario
- I bambini e la televisione
- I bambini e lo smartphone
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VAI AI PREFERITICos’è il gioco per i bambini
Il gioco per i bambini è una cosa molto seria. Rappresenta le loro esperienze quotidiane in modo metaforico e richiede che gli adulti rispettino le regole dettate dai bambini, veri padroni del gioco. È un momento in cui il bambino sviluppa la propria personalità e si allena in molteplici ambiti come la sfera cognitiva, emotiva, motoria e relazionale.
Il gioco inizia fin dai primi giorni di vita, con azioni come lasciare e riprendere il seno materno o stringere la mano della mamma. Successivamente, il bambino manipola oggetti, si muove e si esprime attraverso bambole e pupazzi. Intorno al terzo anno di vita, avviene un cambiamento significativo: i bambini iniziano a cooperare e ad elaborare regole condivise, entrando nell'era del gioco simulato.
Questo tipo di gioco, spesso basato su storie o esperienze quotidiane, rappresenta una dimensione magica per il bambino, tanto reale quanto la realtà quotidiana. In questo spazio, il bambino può esprimere liberamente emozioni e fantasie, sperimentando ruoli e situazioni senza essere giudicato. Gli adulti possono partecipare al gioco, ma devono farlo con rispetto e attenzione alle regole dettate dalla fantasia del bambino.
I disegni dei bambini
Disegnare è un movimento molto complesso, che richiede la coordinazione di mano e vista. Quando le prime volte il bambino impugna una matita, i suoi tratti sono caotici e irregolari, spesso oltrepassando i limiti del foglio, con linee, punti fino anche a strappi. Con il tempo, impara a controllare i movimenti e i disegni diventano più circolari, con i primi tentativi di rappresentare volti umani. I genitori possono assistere a questo processo di evoluzione, dove punti e linee casuali prendono forma e si organizzano in occhi, bocca, naso e arti. Non si tratta più di semplici scarabocchi, ma dei primi abbozzi del bambino.
L'adulto, in questa fase, deve essere un osservatore attento e fornire al bambino gli strumenti adatti, come matite morbide e carta robusta, senza interferire nei suoi tentativi creativi. Può essere coinvolto in piccoli giochi, ma il bambino deve essere libero di esplorare e sperimentare senza essere corretto o giudicato.
È importante anche lasciare che il bambino scelga quale mano utilizzare, senza interferire con la sua naturale predisposizione. I risultati dei suoi disegni potrebbero sembrare imperfetti agli occhi degli adulti, ma fanno parte di un processo intuitivo e creativo che non conosce regole fisse, ma solo l'ispirazione derivante dagli occhi e dalle emozioni del bambino, aprendo le porte all'arte in modo libero e spontaneo.
Litigi tra bambini: cosa fare quando i bambini litigano
Quando ci sono più bambini nella stessa stanza, è comune che si verifichi un litigio, accompagnato da pianti, strilli o reazioni impulsive che mettono in allarme gli adulti. Di solito, la risposta degli adulti è quella di separare i litiganti e chiedere all'aggressore di scusarsi e fare la pace.
Le scuse però non dovranno essere vuote, ma devono essere il risultato di una comprensione reale delle ragioni del conflitto e del processo di riconciliazione. Chiedere scusa è importante perché segna la fine delle ostilità, ma deve essere preceduto da un lavoro di comprensione reciproca e gestione delle emozioni turbolente del bambino. Gli adulti quindi devono intervenire non solo dicendo di chiedere scusa, ma anche aiutando i bambini a comprendere e gestire i loro sentimenti. È fondamentale che gli adulti evidenzino cosa è successo e aiutino i bambini a esprimere le proprie emozioni. Porre delle regole è utile: ad esempio, spiegare che urlare e picchiare non risolvono i problemi, ma li aggravano.
Quando i bambini ritrovano la calma e sentono di essere ascoltati, le scuse diventano spontanee, manifestate anche attraverso gesti di affetto o il gioco insieme. È importante concedere ai bambini il tempo di trovare il proprio modo per riconciliarsi e avere fiducia nel loro desiderio di pace.
L’amico immaginario
Il fenomeno dell’amico immaginario non è raro nei bambini più piccoli, soprattutto quelli con una vivida immaginazione. Questi personaggi, con nome e volontà propria, sono percepiti come molto reali, anche se il bambino comprende che appartengono al suo mondo personale. I bambini interagiscono con loro, riservano loro un posto a tavola e si aspettano che le persone attorno a lui li trattino come se fossero presenti.
Questo può confondere gli adulti, che non sanno se incoraggiare o scoraggiare queste fantasie. Tuttavia, l'amico immaginario è transitorio e scompare spontaneamente con il tempo. Il genitore non deve preoccuparsi di eliminarlo, poiché il bambino lo abbandonerà gradualmente. Gli adulti dovrebbero collocarsi nel mezzo, non smentendo brutalmente l'esistenza di questi amici, ma neanche incoraggiando troppo le fantasie.
È importante mantenere una certa distanza e non immergersi troppo nel gioco con l'amico immaginario. Questo mondo fantastico appartiene al bambino e dovrebbe rimanere suo. La vivida immaginazione dei bambini si potrà sviluppare con il tempo, e incoraggiandoli a esprimersi attraverso disegni, racconti e giochi creativi, ma può capitare che si esprima per un periodo nell’amico immaginario. Con lo sviluppo delle amicizie reali, l'amico immaginario perderà importanza e lascerà spazio a relazioni più concrete con altri bambini.
I bambini e la televisione
La televisione esercita un fascino irresistibile sui bambini. Tuttavia, è importante affrontare questa realtà fin dall'inizio per evitare che diventi dannosa. Anche se negare completamente l'accesso alla TV non è sempre pratico, soprattutto considerando che altri membri della famiglia potrebbero guardarla o che il bambino potrebbe essere esposto a programmi a casa dei suoi amici, è essenziale limitare questa esperienza nei bambini sotto i tre anni per vari motivi.
In primo luogo, a questa età il confine tra realtà e fantasia è sfumato, il che potrebbe portare il bambino a temere che ciò che vede in TV possa accadere nella realtà o a cercare di riprodurlo. Inoltre, è difficile selezionare programmi adatti e privi di pubblicità o immagini inappropriate per i bambini così piccoli.
La televisione è progettata per avere un impatto visivo, uditivo ed emotivo forte, con ritmi serrati che possono sovrastare la mente ancora in fase di sviluppo del bambino. Questo bombardamento multisensoriale può far sentire il bambino sopraffatto e disorientato, spingendolo a sviluppare strategie di distrazione controllata che gli impediscono di elaborare in modo logico le informazioni ricevute. L'interazione attiva con l'ambiente è essenziale per la strutturazione dell'esperienza del bambino, cosa difficile da ottenere davanti allo schermo televisivo che invece induce passività. Pertanto, è fondamentale che il bambino non guardi la TV da solo, ma che ci sia sempre un adulto accanto a lui per aiutarlo a comprendere ciò che sta vedendo.
È consigliabile limitare l'esposizione dei bambini alla televisione a questa età e privilegiare attività interattive, come giochi con i genitori o con altri bambini, che favoriscono l'interazione, il movimento e lo scambio verbale.
I bambini e lo smartphone
Lo smartphone e il tablet, ormai strumenti comuni tra gli adulti, esercitano un forte fascino sui bambini, attratti dagli stimoli che offrono e dall'esempio dei genitori. Tuttavia, l'eccessiva esposizione a tali dispositivi può comportare rischi per la salute e lo sviluppo dei più piccoli. Secondo le associazioni pediatriche, l'uso di smartphone e tablet dovrebbe essere limitato o evitato prima dei due anni di vita, poiché l'eccessivo tempo trascorso davanti a tali schermi può causare danni, soprattutto se iniziato precocemente.
L'uso nei bambini e nei neonati di dispositivi digitali può causare danni agli occhi e interferire con lo sviluppo motorio e cognitivo. Inoltre, può portare a una dipendenza precoce e a una ridotta partecipazione ad attività sociali e esplorative nel mondo reale. L'uso di tablet può anche confondere la percezione del bambino tra mondo fisico e virtuale.
Gli adulti sono chiamati a trovare modalità alternative di interazione con i bambini, evitando il facile ricorso ai dispositivi digitali. È importante proteggere il processo di maturazione dei bambini e offrire loro esperienze stimolanti nel momento giusto, senza sostituire attività più attive e coinvolgenti.