In questo articolo
- Come avviene la nascita
- Come nasce il tuo bambino
- L'agenda della salute
- Prima visita...
- Prima visita...
- …e prime cure
- …e prime cure
- Scopri anche
- Tips & Tricks
Contenuto aggiunto ai preferiti
VAI AI PREFERITICome avviene la nascita
Come nasce il tuo bambino
Ci siamo?
L'inizio del travaglio di parto non avviene in modo uguale per tutte le mamme. Sono comunque segnali indicativi: la perdita del tappo mucoso, un ammasso gelatinoso che durante la gravidanza chiude il collo dell'utero; la presenza di contrazioni regolari, sempre più frequenti e intense, e la rottura delle acque (ovvero del sacco amniotico). In generale, si consiglia di recarsi in ospedale quando le contrazioni si presentano regolarmente ogni 5 minuti per almeno due ore, in caso di rottura delle acque o perdite di sangue e comunque se la mamma avverte un malessere o dolori che la rendono inquieta o preoccupata. Può talvolta accadere che l'inizio del travaglio sia indotto, cioè stimolato in ospedale dal ginecologo (meccanicamente o con farmaci) per attivare le contrazioni uterine.
Un viaggio annunciato
Il tuo bambino è pronto per abbandonare il tepore dell'utero materno e venire alla luce. Le tappe del suo viaggio sono quattro. Il periodo prodromico: contrazioni ritmiche e dolorose modificano il collo dell'utero; la cervice diventa più morbida, si assottiglia e inizia a dilatarsi. È l'inizio del travaglio. Il periodo dilatante (o primo stadio) porta alla dilatazione completa della cervice (circa 10 centimetri) per consentire il passaggio della testa. Al termine del periodo dilatante il bambino è pronto per nascere: per farlo, dovrà attraversare il canale del parto, che collega l'utero alla vagina. In questa fase, detto periodo espulsivo (o secondo stadio), le contrazioni uterine aiutano la mamma a spingere, assecondando il passaggio del bambino attraverso il canale e la vulva. Eccolo: prima la testa, poi le spalle e poi il resto del corpo. Finalmente è nato! L'ultima fase del parto è il secondamento (o terzo stadio), ovvero l'espulsione della placenta: avviene, sempre in sala parto, quando la mamma e il suo bambino sono già abbracciati, pelle contro pelle, per conoscersi finalmente dopo nove mesi di attesa.
Il parto cesareo
Talvolta il parto naturale per via vaginale non è possibile o è rischioso per la mamma e il suo bambino: in questi casi, il ginecologo esegue un taglio cesareo, un intervento chirurgico di estrazione del feto, praticando una incisione nelle pareti addominali e uterine. Il parto cesareo può avvenire, a seconda delle situazioni, in anestesia generale o regionale (spinale o peridurale): in questo secondo caso, la mamma è sveglia e può vivere consapevolmente l'esperienza della nascita.
I primi istanti di vita
Appena nato, il piccolo viene adagiato sul grembo della mamma. Il cordone ombelicale continua a pulsare per alcuni minuti, fornendogli ossigeno in attesa che la respirazione polmonare si stabilizzi. Il cordone viene quindi reciso a circa quattro centimetri dall'ombelico. Non temere: poiché non vi sono terminazioni nervose nel cordone, il tuo bambino non sente alcun male. Le secrezioni presenti nel naso e nella bocca vengono aspirate con una apposita cannuccia, per consentirgli di respirare bene. Infine al piccolo viene messo un braccialetto con un codice che corrisponde in modo univoco a quello della sua mamma. Ma a voi non servirà: la mamma e il suo piccolo sanno riconoscersi istintivamente!
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Scopri di piùL'agenda della salute
Prima visita...
Il piccolo viene quindi asciugato, per evitare che senta freddo, e visitato da un neonatologo che accerterà lo stato di salute e valuterà alcuni parametri di vitalità a 1 e 5 minuti dalla nascita con l'indice di Apgar: colorito cutaneo, frequenza cardiaca, reazione agli stimoli, attività motoria, attività respiratoria. Ogni parametro può ricevere un punteggio da 0 a 2, per cui il valore finale sarà compreso tra 0 e 10. Subito dopo vengono prese le misure di peso, altezza e circonferenza cranica e il piccolo viene lavato, asciugato e finalmente restituito alla sua mamma per le prime coccole.
…e prime cure
Per tutti i neonati sani sono previste alla nascita alcune misure di profilassi: gocce oculari, per prevenire il rischio di infezioni da batteri contratti durante il passaggio nel canale del parto, e una iniezione di vitamina K, per favorire la coagulazione e prevenire la malattia emorragica. Se la mamma è risultata positiva al tampone per la ricerca dello streptococco prima del parto, e non è stato possibile somministrarle in tempo utile la profilassi, al neonato viene data copertura antibiotica per prevenire il rischio di polmonite da streptococco.
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Scopri di piùScopri anche
Gli screening neonatali
Ai nuovi nati viene anche fatto un prelievo sanguigno per escludere la presenza di alcune malattie asintomatiche alla nascita che, se diagnosticate precocemente, possono essere curate con efficacia. Si tratta dello screening per l'ipotiroidismo congenito, la fenilchetunoria e la fibrosi cistica. Molti ospedali eseguono anche le otoemissioni acustiche, un esame strumentale che consente di diagnosticare deficit uditivi congeniti.
Ittero: se il piccolo diventa “giallo”
Spesso la cute e le sclere dell'occhio del neonato sono gialle. Niente paura: si tratta di ittero neonatale, dovuto ad un accumulo di bilirubina nel sangue, a causa dell'immaturità del fegato che non è in grado di smaltire questa sostanza. Se i livelli di bilirubina sono elevati, il piccolo viene sottoposto ad un trattamento di fototerapia con una speciale lampada a raggi ultavioletti.
Tips & Tricks
Le prime feci del neonato
Le prime feci del neonato si chiamano meconio: sono di colore nero o nero-verdognolo, di consistenza densa e vischiosa e quasi del tutto inodori. Con il meconio il piccolo espelle le sostanze ingerite quando era ancora nell'utero materno: liquido amniotico, residui cellulari e urina. L'emissione del meconio è molto importante: significa che l'attività intestinale è iniziata. Il meconio è molto appiccicoso, e difficile da rimuovere al cambio di pannolino. Nel giro di 3-5 giorni il meconio si trasforma in feci di transizione, più morbide e facili da emettere e di colorito verdemarrone e poi, dopo circa 5/6 giorni, lascia il posto alle normali feci da allattamento, liquide o non formate, di colorito giallognolo e di odore un po' più intenso.