Benvenuta nella quarta settimana di vita del tuo bambino.

Si sta concludendo il primo mese di vita,il tuo bambino sta crescendo a vista d'occhio e improvvisamente... ecco il primo sorriso. Che emozione!

In questo articolo

  • Cosa succede in questa settimana
  • Come cresce il tuo bambino
  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
    • Il primo bilancio di salute
    • Il primo bilancio di salute
  • Scopri anche
  • Tips & Tricks

Cosa succede in questa settimana

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Come cresce il tuo bambino

Come cresce il tuo bambino

Sto diventando grande

Alla fine del primo mese il tuo bambino sta davvero crescendo a vista d'occhio! È cresciuto in lunghezza di circa 2 o 3 centimetri e in peso di almeno 600-700 grammi. Le sue abilità motorie si affinano via via: inizia ad essere in grado di tenere la testa sollevata per qualche minuto, di sollevare le mani verso il viso o la bocca, di controllare maggiormente i movimenti del capo, girandolo a destra e sinistra, di fare grossolani e goffi tentativi di muovere le braccia. Le manine sono ancora chiuse a pugno, come quando era appena nato.

Il primo sorriso

Il tuo piccolo sta facendo grandi progressi: il suo comportamento si fa meno casuale e imprevedibile, inizia ad essere in grado di esprimere le sue emozioni (fame, sonno, stanchezza, ma anche felicità) in modo più comprensibile per la mamma ed il papà. Sta imparando che quando esprime un bisogno qualcuno si prende cura di lui. Ho fame? La mamma mi allatta. Ho freddo? Il papà mi copre con una copertina. Ho sonno? La mamma mi culla e mi fa addormentare. Ho le coliche? La mamma e il papà si prendono cura di me. E voi genitori state imparando a interpretare il suo linguaggio non verbale. Si strofina un orecchio? Ha sonno. Inizia a succhiarsi le manine? Ha fame. Sorride guardandomi negli occhi? È felice! Sì, perché proprio verso la fine del primo mese il piccolo inizia a sorridere volontariamente in risposta alla voce o alla vista del viso della mamma o del papà. Il primo sorriso è la più grande ricompensa per le fatiche di queste settimane!

Crescere insieme

Crescere insieme

Riconoscere e calmare il pianto del neonato

Il pianto è per il bambino un meccanismo di sopravvivenza arcaica: è l'unico modo che ha per comunicare i suoi bisogni. Il neonato piange quando ha fame, quando è irrequieto, quando prova dolore o malessere, quando ha bisogno di contatto fisico perché si sente solo, quando ha bisogno di maggiori stimoli, perché si annoia, o minori stimoli, perché ha voglia di stare tranquillo. Per lui, che non sa cosa significhi il tempo, sono tutte sensazioni ugualmente urgenti ed immediate. Il pianto è quindi la prima forma di linguaggio che i genitori devono imparare a comprendere. Non temete di non riuscirci: il pianto del cucciolo d'uomo è programmato per suscitare comportamenti di conforto e attaccamento nei suoi genitori, in modo istintivo e inconscio. E non temete di viziare il piccolo rispondendo sempre al suo pianto: in questa prima fase della vita, il pianto non è mai un capriccio.

Ciuccio, sì o no?

Per i neonati succhiare è un riflesso primario, di cui hanno bisogno per nutrirsi, ma per alcuni anche un modo per calmarsi e rilassarsi. Il ciuccio può quindi essere un grande alleato della mamma e del papà (non per niente gli inglesi hanno dato al ciuccio il nome di pacifier, ovvero “tranquillizzatore”). Se il bambino è allattato al seno, è meglio non proporre il ciuccio prima della fine del primo mese, in modo che l'allattamento sia ben avviato. Alcuni consigli per utilizzare correttamente il cuccio: assicuratevi sempre che sia integro e sostituitelo se presenta lacerazioni. Non intingetelo mai nel miele o altre sostanze edulcoranti. Non utilizzate cordini ferma-ciuccio quando il piccolo dorme, per il rischio di soffocamento. Sterilizzatelo periodicamente fino ai 6 mesi di vita. Non utilizzate la tettarella del biberon al posto del ciuccio (può uscire dall'anello di plastica e, non avendo lo scudo ad impedirne l'aspirazione nel cavo orale, può soffocare il piccolo). Avete paura che diventi un vizio? Non temete: dopo il primo anno di vita potrete iniziare a dare il ciuccio solo durante la nanna o nei momenti di difficoltà. Diventando grande, il piccolo imparerà man mano a farne a meno.

L'agenda della salute

Agenda della salute

Il primo bilancio di salute

Alla fine del primo mese è prevista la prima visita dal pediatra di famiglia. Si tratta di un appuntamento molto importante. In questa occasione in Pediatra creerà la cartella clinica del vostro bambino, riportando tutti i dati sulla nascita. Durante la prima visita il pediatra farà anche il primo dei cinque bilanci di salute previsti per il primo anno. Cosa sono i bilanci di salute? Sono visite “filtro” periodiche che servono per monitorare la crescita fisica del bambino ma anche il suo sviluppo sotto il profilo neuromotorio, cognitivo e delle competenze sociali ed emotive.

Scopri anche

Scopri anche

Percentili di crescita: ad ognuno i suoi

La crescita del bambino viene valutata facendo riferimento alle cosiddette “tabelle dei percentili”. Cosa sono i percentili? Immaginate che tutti i bambini della stessa età e dello stesso sesso vengano pesati e messi in fila, dal più minuto al più robusto, e divisi in 100 gruppi: ciascun gruppo rappresenta un centile. Il 50° percentile rappresenta la media dei bambini. Per esempio, se una bimba a un mese è al 60° percentile di altezza, significa che alla stessa età e nella popolazione di riferimento (ad esempio italiana, femmine) ci saranno 40 bambine più alte e 60 bambine più basse. Le misurazioni della crescita del tuo bimbo nel tempo, registrate e riportate sul grafico dei percentili, consentono quindi al Pediatra la costruzione delle sue curve di crescita, utili per capire se sta crescendo in modo regolare e costante. Ma attenzione, i percentili non sono voti: ogni bambino ha un personale ritmo di crescita e valori di peso e altezza propri.

Quando allattare è doloroso

Le ragadi sono piccole fissurazioni del capezzolo, spesso sanguinanti e molto dolorose, che compaiono nelle prime fasi di allattamento al seno. Sono causate dalla suzione del neonato, solitamente per una non corretta tecnica di allattamento. Per prevenirle è importante che durante la poppata la bocca del bambino sia ben aderente a tutta l'areola (e non solo al capezzolo) e che per interrompere la poppata la mamma stacchi il piccolo dal seno mettendogli delicatamente un dito in bocca, interrompendo così l'”effetto ventosa” prodotto dalla suzione ed evitando dolorosi traumi al capezzolo. In caso di ragadi, è bene ammorbidire il capezzolo con un po' di latte prima e dopo la poppata e mantenere un'igiene del seno accurata ma delicata, senza l'uso di detergenti aggressivi. Rivolgiti al tuo pediatra se il dolore diventa così forte da mettere a rischio la prosecuzione dell'allattamento.

Tips & Tricks

Manicure e pedicure per piccole manine e piccoli piedini

Tagliare le unghie ad un neonato spaventa sempre un po' i neogenitori, per il timore di fare male al piccolo. Sopravvive ancora la credenza che non si debbano tagliare le unghie al neonato prima che abbia compiuto un mese di vita. Al contrario, poiché il neonato non controlla i movimenti (e le sue unghiette crescono molto velocemente!), è bene tagliarle con regolarità per evitare il rischio che si graffi: una volta alla settimana quelle delle mani e ogni 2 settimane quelle dei piedi. Ecco ciò che occorre sapere per tagliare le unghie in sicurezza. Scegliete un momento della giornata in cui il piccolo è tranquillo. Se il vostro bambino è molto vivace, potete farlo mentre dorme. Utilizzate forbicine a punta arrotondata, mai il tagliaunghie (se preferite, nelle prime settimane potete utilizzare una limetta di cartone). Tenete fermo il ditino del piccolo e tagliate l'unghia, avendo cura di non tagliarla troppo corta né troppo curva, per evitare che possa incarnirsi ai margini.

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  • Come cresce il tuo bambino
  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
    • Il primo bilancio di salute
  • Scopri anche
  • Tips & Tricks

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freccia Il neonato a tre settimane
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Il neonato di 5 settimane freccia

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.