Benvenuta nella terza settimana di vita del tuo bambino.

Il tuo bimbo inizia ad adattarsi alla vita extra-uterina ma anche... a piangere disperatamente la sera: sono arrivate le coliche!

In questo articolo

  • Cosa succede in questa settimana
  • Come cresce il tuo bambino
  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
    • Scegliere il pediatra di famiglia
    • Scegliere il pediatra di famiglia
  • Scopri anche
  • Tips & Tricks

Cosa succede in questa settimana

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Come cresce il tuo bambino

Come cresce il tuo bambino

Sempre più presente

Durante la terza settimana, il bambino entra nel pieno della fase di adattamento alla vita extrauterina: ormai si sta abituando a stare al mondo! Diviene man mano sempre più forte: da prono, riesce a sollevare la testa un po' più a lungo. Avrà comunque bisogno ancora per un po' che qualcuno sorregga la sua testa quando è in braccio. Inizia a girare la testa da una parte all'altra, spesso cercando di seguire i movimenti della mamma o del papà.

Mi vede? Mi riconosce?

La vista contribuisce in modo straordinario allo sviluppo fisico, psichico ed emotivo del bambino sin dalla nascita, ma la sua maturazione si completa solo verso l'8° mese di vita. Quando nasce il bambino è molto miope: riesce a vedere ad una distanza di 20-30 centimetri circa, sufficienti però per cogliere i lineamenti del viso della mamma e del papà mentre lo tengono in braccio. Più in là, il piccolo vede solo forme e movimenti indistinti. Ecco perché gli occhi del tuo bambino, poco coordinati tra loro, spesso si incrociano goffamente: non è strabico, sta solo cercando di “mettere a fuoco”. Un motivo in più per prenderlo in braccio e avvicinarlo a te... Ma così piccolo, è in grado di riconoscerti? Ma certo! Anche se non vede ancora bene, il tuo bambino riconosce il tuo odore e il suono della tua voce: l'ha ascoltata quando ancora era nel pancione e ora la preferisce a quella di qualsiasi altra voce.

Crescere insieme

Crescere insieme

Oh, Oh! Arrivano le coliche...

La terza settimana di vita è quella in cui tipicamente i genitori devono affrontare le prime inconsolabili crisi di pianto del piccolo, che si presentano di solito verso sera, alla stessa ora e durano da 1 a 3 ore: si tratta delle cosiddette “coliche del lattante”. Fino ad alcuni anni fa si riteneva che la causa fosse un accumulo di gas nell'intestino (queste crisi venivano infatti anche chiamate “coliche gassose”). In realtà è un disturbo di cui non si conoscono con precisione le cause. Quello che è certo è che il piccolo avverte un dolore che percepisce in modo amplificato, non essendo il suo sistema nervoso ancora abbastanza maturo per interpretare correttamente le sensazioni fisiche negative. Cosa fare? Innanzitutto mantenere la calma. Sappiate che queste crisi non hanno conseguenze sulla salute del bambino e non ne compromettono la crescita: prima o poi si risolveranno spontaneamente (di solito verso il terzo mese di vita). Non temete di dare vizi o cattive abitudini al bambino e fate tutto ciò che potete per cercare di consolarlo: prendetelo in braccio, cullatelo, fategli sentire musica rilassante, portatelo a fare un passeggiata (alcuni bambini amano fare un giretto in macchina!), massaggiategli il pancino, fategli un bagnetto caldo... insomma, fategli sentire tutto il vostro amore!

Le posizioni per allattare bene al seno

La miglior posizione per allattare al seno è quella che consente alla mamma di allattare comodamente e al bambino di attaccarsi al seno senza fatica, afferrando in bocca sia il capezzolo sia l'areola (la zona scura intorno al capezzolo). Scegli quindi quella che tu e il tuo bambino preferite. Puoi allattare in posizione seduta, tenendo il bambino in braccio con la testa nella piega del gomito. O sdraiata su un fianco, con il bimbo coricato accanto a te e la testa all'altezza del seno. O in posizione “rugby”, tenendo il bambino sotto il braccio, proprio come se fosse... un pallone da rugby. È comunque utile variare ogni tanto le posizioni di allattamento, per consentire il corretto svuotamento di tutti i dotti e non rischiare un ingorgo mammario.

L'agenda della salute

Agenda della salute

Scegliere il pediatra di famiglia

Se non lo avete ancora fatto, questo è il momento per scegliere il Pediatra di famiglia, che seguirà il vostro bambino da 0 a 14 anni. È sufficiente recarsi presso il Distretto Sanitario più vicino alla vostra residenza con il codice fiscale e il certificato di nascita del bambino e scegliere il pediatra tra l'elenco dei medici disponibili. Da questo momento il vostro bambino entra a far parte degli assistiti del Sistema Sanitario Nazionale.

Scopri anche

Scopri anche

Tutti a pancia in su

La sindrome della morte improvvisa del lattante (o SIDS, acronimo di Sudden Infant Death Syndrome) è il nome dato alla morte improvvisa e inaspettata di un lattante apparentemente in buone condizioni di salute. Per questo è anche conosciuta comunemente come “morte in culla”. Ancora non se ne conoscono le cause ma è fondamentale adottare alcune misure di prevenzione: metti il piccolo a dormire sempre a pancia in su (mai a pancia in giù o sul fianco), su un materasso rigido e senza cuscino. Evita tassativamente di esporre il piccolo al fumo passivo di sigaretta e smetti tu stessa di fumare per tutto il periodo di allattamento. Se il piccolo utilizza il ciuccio, lascia che lo usi durante le ore di sonno. Verifica che gli ambienti non siano troppo caldi o riscaldati (la temperatura ambientale ideale è 20°) e che il neonato non sia troppo coperto. In caso di febbre, evita di coprirlo più del normale. Se possibile, continua ad allattare in modo esclusivo al seno.

Orari o a richiesta?

Nelle prime settimane di vita è bene attaccare il bambino al seno ogni volta che sembra avere fame, non ad orari fissi: si tratta del cosiddetto “allattamento a richiesta”. In questo modo, infatti, il seno viene stimolato a produrre latte a sufficienza per soddisfare i bisogni del piccolo. In questa fase, il piccolo è alle prese con un una delicata fase di adattamento alla vita e a volte cerca il seno per trovare rassicurazione e consolazione. La mamma può quindi avere la sensazione di essere sempre impegnata ad allattare. Occorre un po' di pazienza: dopo qualche settimana, quando la produzione lattea si sarà consolidata, il bambino acquisirà spontaneamente ritmi più regolari. E se il piccolo è allattato artificialmente? Vale un po' lo stesso principio: anche un bambino allattato artificialmente è in grado di autoregolarsi, proprio come un bambino allattato al seno. In caso di allattamento artificiale, chiedete comunque consiglio al vostro pediatra.

Tips & Tricks

È l'ora del bagnetto!

Se la cicatrice ombelicale è guarita, è finalmente arrivato il momento del primo bagnetto! Alcuni neonati amano essere immersi nell'acqua, altri all'inizio protestano e hanno bisogno di più tempo per abituarsi a questa sensazione: asseconda le reazioni del tuo bambino e continua ancora per un po' con le spugnature se proprio non vuole saperne di fare il bagno. Prima di iniziare, assicurati che la temperatura del locale sia intorno ai 22° e di avere tutto ciò che ti serve a portata di mano: il neonato non va mai lasciato solo sul fasciatoio o nella vaschetta neppure per pochi istanti! Quindi spoglia il piccolo ed immergilo dolcemente nell'acqua: saranno sufficienti 5-6 centimetri d'acqua, ad una temperatura di 37-38°. Utilizza una mano per reggere la testina del piccolo, e l'altra per lavarlo delicatamente con sapone neutro e acqua, dall'alto (testa e viso) al basso (piedini). Asciugalo con cura e rivestilo subito per evitare che provi una sensazione di freddo. Se la zona del pannolino viene pulita accuratamente dopo ogni cambio, è sufficiente fare il bagnetto 3 volte alla settimana. Ma se il tuo piccolo ama questo momento, puoi farlo anche tutti i giorni, avendo cura di non usare detergenti aggressivi per non seccare la sua pelle delicata.

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  • Come cresce il tuo bambino
  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
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Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.