Acne neonatale

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 2 min

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Spesso il pediatra viene consultato perché sulla pelle di un bambino neonato compaiono piccole bollicine rosse, che non prudono, sono a volte più evidenti e a volte meno, compaiono sul viso, ma anche sulle braccia e sul torace e assomigliano molto all’acne.

A volte i genitori pensano che si tratti di un’”indigestione”, oppure che il latte della mamma non vada bene perché la mamma ha mangiato qualcosa che non doveva mangiare, oppure ancora che occorra cambiare il latte artificiale ecc. ecc.

Tutte “leggende”: la verità è un’altra.

Si tratta proprio di “acne” e, come l’acne degli adolescenti, deriva dalla presenza nel sangue di certi ormoni. Solo che in questo caso si tratta di ormoni prodotti dalla mamma durante la gravidanza e trasmessi al feto attraverso la placenta, che restano in circolo molte settimane e provocano quella strana infiammazione della pelle. Che, proprio perché viene nei neonati, si chiama “acne neonatale”; alcuni la chiamano anche “eritema tossico”, perché deriva da una specie di “intossicazione” di ormoni materni.

Un’intossicazione che però è normale, capita a quasi tutti i bambini, non si può curare e passa da sola con la crescita e non richiede nessun intervento medico (al massimo, per motivi estetici, l’uso di una crema “cosmetica”).

Diverso è invece l’eczema (o dermatite atopica) in cui è presente un forte prurito che tormenta il bambino. In questo caso occorre consultare il proprio pediatra di fiducia.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.