Aerosol: che passione!

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Tempo di lettura 2 min

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L'aerosol è la passione della mamme... e l'incubo di molti bambini.



Passione perché sembra che, con il suo ronzio regolare e la nebbiolina che produce, possa curare ogni disturbo; incubo perché a volte spaventa il bambino e lo costringe a respirare per lunghissimi minuti in una mascherina.



In effetti sciogliere i farmaci nella soluzione fisiologica e mandarli, sotto forma di minuscole goccioline, direttamente nei bronchi è l'ideale in certi casi, soprattutto nell'asma, perché in questo modo basta una minima quantità di medicina per ottenere un sollievo immediato dai sintomi.



Anche negli adulti che soffrono di bronchiti croniche, l'aerosol può aiutare a rimuovere il catarro in eccesso.



Ma l'effetto dell'aerosol sul raffreddore comune, sul catarro e sulla tosse che spesso infastidiscono i bambini di questa età, soprattutto se frequentano l'asilo nido, è molto scarso, per non dire nullo.



Ecco perché il bambino asmatico, che ricorda di essersi sentito molto meglio ogni volta che ha fatto un aerosol, dimostra di volerlo fare e lo fa volentieri; mentre il bambino raffreddato piange e si dispera.



Perciò, mamme, attente: non cercate di fare troppo! Il raffreddore, il catarro e la semplice tosse passano da soli. Al massimo con l'aiuto di una bevanda calda, di una cucchiaio di miele e di un lavaggio (di tanto in tanto) del nasino.

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