Che cos'è la paralisi del plesso brachiale nei bambini?
A cura del pediatra
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VAI AI PREFERITIIl plesso brachiale è un raggruppamento di nervi che originano dalle vertebre cervicali e convogliano sensibilità e motricità all’arto superiore. Le lesioni a carico del plesso brachiale rappresentano una causa di paralisi dell’arto superiore nel neonato.
Si stima che l’incidenza (ossia il numero di nuovi casi ogni anno) di paralisi del plesso brachiale sia compresa fra 0.13 e 3.6 ogni 1000 nati vivi.
I principali fattori di rischio sono rappresentati dalla presenza di diabete materno, da un grosso peso del neonato alla nascita, dall’uso del forcipe durante il parto nonché dalle presentazioni anomale di spalla al parto. Essendo questi fattori di rischio comuni, le paralisi del plesso brachiale sono frequentemente associate alle fratture di clavicola e di omero, nonché al torcicollo neonatale.
La diagnosi è essenzialmente clinica, e si basa sull’osservazione dei movimenti spontanei del braccio e della postura del neonato, nonché sulla palpazione dei muscoli dell’arto superiore.
Il trattamento di una paralisi del plesso brachiale deve essere iniziato tempestivamente dai primi giorni di nascita del bambino, basato essenzialmente sull’uso della fisioterapia. È possibile, infatti, utilizzare specifiche tecniche in grado di evocare dei movimenti riflessi nel neonato, che saranno per lui un modo di compiere esercizio terapeutico. Per far ciò, naturalmente, è essenziale la collaborazione dei genitori, nonché l’esperienza del fisioterapista in questo campo specifico.
Non è necessario, invece, soprattutto nei primi 10-15 giorni, forzare i movimenti ‘passivi’ del braccio del piccolo neonato, soprattutto nel sospetto di una concomitante lesione ossea o muscolare. Per tale motivo, la valutazione diagnostica del fisiatra o dell’ortopedico fin dalle prime ore di vita del bambino sarà fondamentale per decidere le modalità più sicure di effettuare la fisioterapia.
La fisioterapia va dunque raccomandata ad ogni piccolo paziente, soprattutto perché solo 1 neonato su 10 circa necessiterà di approcci terapeutici differenti. In particolare, nei casi ove il recupero del movimento non avvenga entro limiti ritenuti accettabili dai sanitari responsabili, può essere necessario il ricorso ad interventi di chirurgia a livello delle strutture nervose del plesso brachiale, mai comunque, oltre il 18esimo mese di vita.