Controllare la crescita del bambino

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Quando si valuta la crescita di un neonato quello che conta non è mai solo il peso e l’altezza che quel neonato ha nel momento in cui viene misurato, magari durante una visita di controllo nello studio del suo pediatra di fiducia.

I bambini non sono tutti uguali e perciò non esistono un peso e un’altezza “normali” per ciascuna età.

La valutazione della crescita di un bambino è basata su due fattori: le sue misure devono essere comprese fra un minimo e un massimo previsto per ciascuna età (il 3° e il 97° percentile); il bambino deve crescere in maniera coerente.

Il numero di percentile indica quanto “grande” (o “piccolo”) è ciascun neonato; per essere “normali” non è necessario avere misure abbondanti: un bambino più pesante o più alto non è più sano di un bambino più leggero e più basso, è solo diverso.

Piccolo o gande che sia ogni neonato sano dovrebbe avere una crescita regolare. Se nel corso del tempo un bambino “salta” bruscamente da un percentile all’altro, questo potrebbe essere un segnale di allarme, soprattutto se “scende” di percentile.Intendiamoci, nessun bambino segue esattamente una certa determinata curva di crescita: delle oscillazioni e dei movimenti, verso il basso o verso l’alto della graduatoria dei percentili, sono molto frequenti e del tutto normali: l’importante è verificare che ci sia una coerenza, un’armonia nella crescita.



Come controllare la crescita del neonato?



È sconsigliabile fare misure “casalinghe” dei pesi e delle altezze, esistono infatti molte guide online su Tabelle di Crescita e percentili, ma devono essere saper lette e utilizzate. Molti genitori lo fanno e questo va bene, a condizione che sia solo per curiosità, per avere un’idea di quanto stia crescendo il proprio bambino, e non abbia la pretesa di diventare una valutazione medica.

Molti genitori, per il loro neonato, si dotano di una bilancia e cominciano a pesare il bambino e magari a registrarne i pesi su un quaderno per controllare la crescita. Qualche volta però questa non è una buona idea, anzi diventa una fonte di preoccupazione. Soprattutto nei primi mesi di vita il peso va valutato con attenzione ed esperienza.

Misurazioni del peso del bambino molto ravvicinate (per esempio ogni settimana) possono essere gratificanti nei primissimi mesi di vita e qualche volta utili per verificare, per esempio, che la mamma abbia abbastanza latte, ma possono generare ansia e preoccupazioni infondate se si parla di bambini più grandicelli, che in una settimana possono anche non crescere affatto.

Premesso che la scelta più corretta è misurare la crescita con la consulenza del pediatra di fiducia, se proprio si decide di tenere un diario domestico dei pesi e delle misure per confrontare percentili, curve e tabelle di crescita, conviene pesare un bambino ogni settimana per i primi due mesi; fino a cinque o sei mesi conviene pesarlo non più di una volta al mese; dopo quella età meglio aspettare due o tre mesi fra una pesata e l’altra.

In questo modo ci può fare un’idea abbastanza attendibile della sua crescita.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.