Come fare se il bambino ha la congiuntivite?

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Molto spesso i bambini, soprattutto quelli che vanno al nido, hanno gli occhi rossi, a volte si accumulano sulle palpebre delle secrezioni giallastre, spesso gli occhietti lacrimano.

E la famosa congiuntivite (infiammazione della membrana che riveste la superficie esterna degli occhi), che potremmo definire un po’ come “il raffreddore degli occhi”.

La causa infatti è la stessa del raffreddore: una piccola infezione, generalmente virale, che colpisce una zona particolarmente esposta agli agenti esterni (freddo, polvere, strofinamenti, irritazioni) e determina, proprio come il raffreddore, una secrezione abbondante e a volte densa e appiccicosa. Come il raffreddore la congiuntivite, salvo casi particolari, tende a guarire spontaneamente e non lascia tracce.

Si può però aiutare questa guarigione tenendo gli occhietti puliti e allontanando le secrezioni che, se rimangono appiccicate alla congiuntiva, possono diventare un buon terreno di coltura per I batteri; e I batteri possono fare anche danno.

Perciò prima regola: pulire gli occhi con la soluzione fisiologica, o I classici impacchi di camomilla (che ha un leggero effetto antinfiammatorio).

E poi stare attenti: se si tratta di un po’ di rossore, poca secrezione e non c’è dolore e fastidio, può bastare l’impacco.

In qualche caso, più raro, se gli occhi sono molto infiammati, si può pensare ad un’infezione batterica e somministrare un collirio o una pomata antibiotica ("previo consulto con il proprio pediatra").

Due parole sul comportamento da seguire per non trasmettere la congiuntivite ad altre persone: asciugare e pulire gli occhietti solo con fazzoletti o batuffoli di cotone “usa e getta”; lavarsi le mani prima di toccare i propri occhi, o quelli di un’altra persona. Se si seguono queste semplici regole, la congiuntivite non rappresenta un pericolo e non richiede l’allontanamento del bambino dalla collettività (asilo nido).

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.