Il bambino ai primi passi alla scoperta del mondo
A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone
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VAI AI PREFERITIL'avventurosa conquista del mondo : i primi passi dell'evoluzione del tuo bimbo.
Per molti mesi il mondo è stato immobile e irraggiungibile: il bambino giaceva sulla schiena o era in braccio alla mamma, o nel seggiolone, e poteva solo guardare ansiosamente in attesa che il mondo venisse a lui, alla portata delle sue manine. Poi, piuttosto repentinamente, avviene una rivoluzione straordinaria: la conquista motoria che permette al bimbo di spostarsi di sua iniziativa, gattonando con velocità ed efficienza strepitosa. E improvvisamente tutto il mondo è lì, a portata di mano: il suo orizzonte si espande di decine, se non centinaia di volte. Spesso oltre a gattonare il bambino raggiunge anche la posizione eretta, ed ecco che, dopo la dimensione orizzontale, conquista anche quella verticale. Quale mamma o papà non ricorda quando da un giorno all'altro il proprio bambino ha imparato a stare in piedi e ad arrivare dappertutto con le sue manine curiose? Questo progresso repentino rende il mondo molto più interessante, faticoso e avventuroso. Si moltiplicano le occasioni di sperimentare, toccare, afferrare, assaggiare; e anche le cadute, i piccoli "incidenti", le frustrazioni del non sapere, non potere o non dover raggiungere tutti i propri "obiettivi". È una situazione singolare, che da un lato ci mostra un bambino più indipendente: ora siamo noi che inseguiamo lui! Ma dall'altro non deve farci dimenticare che è sempre un cucciolo bisognoso di sostegno e contenimento, e che tanta eccitazione esplorativa ha bisogno di altrettante dosi di calma rassicurante; che l'intensa attività fisica richiede riposo; e che le forti emozioni, a volte anche di paura, disorientamento, dolore, frustrazione del bimbo hanno bisogno di comprensione e coccole frequenti fra le braccia materne. Al bambino non va risparmiata né l'esplorazione né il contenimento. Compito della mamma, dei genitori, di tutti gli adulti intorno, sarà di imparare, osservandolo, fin dove lasciar fare, lasciar andare, e quando intervenire, seguendo un confine che si espande continuamente, via via che il bambino cresce e diviene più autonomo e competente.
Il box è una grande invenzione che oggi, quando le famiglie allargate di un tempo sono più rare, permette per un po' alla mamma o al papà di lasciare il bambino al sicuro vicino a sé, quando non è possibile seguirlo passo passo nelle sue esplorazioni. L'ideale tuttavia è, quando questo sia possibile, rendere piuttosto la casa a "prova di bimbo" e lasciarlo scorrazzare, restando nell'immediata prossimità: vedremo allora all'opera un intrepido esploratore, uno sperimentatore instancabile, che però ogni tanto ci ritroveremo fra le braccia in cerca di una "ricarica" di affetto, prima di ripartire di nuovo alla conquista del mondo.