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VAI AI PREFERITIIl petto escavato (pectus excavatum o torace a imbuto) è l’anomalia congenita della forma del torace di più frequente riscontro. Si osserva, secondo stime recenti, in circa 1 su 300 neonati vivi, ed è più comune nel sesso maschile (rapporto maschi: femmine pari a 5:1). La trasmissione su base genetica è suggerita dal fatto che in circa il 40% dei casi, è presente un familiare con la stessa deformità. Il torace si presenta in genere con una rientranza della sua parte anteriore, in particolare della porzione inferiore dello sterno, e può anche determinare un’asimmetria fra la parte destra e quella sinistra della gabbia toracica. L’alterazione è presente già alla nascita anche se, soprattutto nelle forme più lievi, può manifestarsi solo al momento dello sviluppo puberale e della crescita ossea.
Il petto escavato può determinare, come conseguenza della deformazione della parete toracica, effetti a livello della colonna vertebrale, della funzione dei polmoni e dei muscoli della gabbia toracica. In particolare, la tendenza all’asimmetria del torace potrebbe rappresentare una condizione favorente lo sviluppo di una scoliosi nell’età adolescenziale. In più della metà dei casi la funzione dei polmoni appare normale, ma bisogna considerare che, nei casi più gravi, è possibile che i volumi polmonari, ossia lo spazio dei polmoni in cui l’aria viene immagazzinata e scambiata, si riducano. La forza dei muscoli del torace potrebbe risultare lievemente ridotta, anche se non si osserva, in genere, una compromissione della capacità del torace di muoversi.
Riconoscere precocemente tali alterazioni, dunque, può essere utile perché, specie nelle forme più lievi, può essere adottato un programma di esercizi che tendano a far espandere in maniera adeguata la gabbia toracica e, dunque, a prevenire eventuali complicazioni successive.
Un fattore importante da considerare è, inoltre, quello estetico, che potrebbe determinare una sorta di ‘disagio’ sociale, specie con la crescita.
Per tali motivi, visite periodiche associate, dove richiesto ed in base alla valutazione del pediatra di riferimento, ad eventuali indagini diagnostiche, dovranno essere previste ogni 1-2 anni nel periodo della crescita.