Cinque cose che (forse) non sai sulla pelle del bambino

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Tempo di lettura 5 min

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La pelle è l’organo più grande del nostro corpo.

Abituati come siamo a vederci ricoperti dalla nostra pelle non ci rendiamo conto di quanto sia grande. Se potessimo aprirla e distenderla spianando tutte le sue mille pieghe, la pelle di un bambino che pesa 15 chilogrammi ed è alto 90 centimetri occuperebbe una superficie maggiore di mezzo metro quadrato.

La pelle va protetta dal sole, ma non troppo.

L’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari, durante i mesi dell’anno in cui il sole picchia, può provocare delle ustioni che, oltre ad essere dolorose, possono danneggiare la pelle e facilitare, negli anni, l’insorgenza di tumori. Perciò è bene evitarla. Ma non per questo bisogna vivere sempre all’ombra. L’esposizione diretta e prolungata della pelle al sole è quella di chi trascorre, in costume da bagno, l’intera giornata sulla spiaggia o in alta montagna, ma non possiamo neppure paragonarla a quella di chi esce a passeggio in città, si trattiene a giocare in un parco o sul terrazzo di casa. In quest’ultimo caso non c’è bisogno di particolari precauzioni: basterà un cappellino e una maglietta.

La pelle va pulita, ma non troppo.

La sporcizia e il sudore non fanno bene alla pelle e non ci aiutano a stare bene in mezzo alla gente. Senza contare che la sporcizia può provocare delle malattie. Per questo ci laviamo spesso e ci piace essere profumati. Ma l’uso eccessivo di saponi e sostanze detergenti non fa bene alla nostra pelle che, per essere perfettamente impermeabile, ha bisogno di essere coperta da un sottile strato di grasso che la protegge da sostanze irritanti e microrganismi. Questo discorso vale anche e soprattutto nei bambini piccoli. I neonati e i lattanti sudano pochissimo e non si sporcano: perciò hanno meno bisogno di lavarsi di noi adulti. Quanto al profumo, hanno già un loro meraviglioso odore che non conviene mascherare con nessuna acqua di colonia. Insomma sono puliti e profumati per natura. Con un’eccezione però: la zona del pannolino, che è a contatto di cacca e pipì. Lì, c’è poco da fare, bisogna lavarli spesso anche per evitare dermatite da pannolino. Attenzione però: è proprio la necessità di lavare il culetto dei bambini piccoli che induce i genitori ad usare molte sostanze detergenti, sia sotto forma di saponi che di salviette. Ma un uso eccessivo di queste sostanze indebolisce la pelle e facilita gli arrossamenti e le irritazioni. Che fare allora? Lavare ad ogni cambio con acqua tiepida corrente, un po’ di sapone una o due volte al giorno, salviette detergenti solo quando non abbiamo un rubinetto a portata di mano.

La pelle di un neonato è imperfetta.

C’è un’infinità di piccoli difetti che i genitori notano subito sulla pelle dei loro figli nei primi mesi: puntini, macchie rosse, macchie blu, venuzze in trasparenza, crosticine più o meno giallastre. Si tratta quasi sempre di piccole imperfezioni destinate a sparire con la crescita. Ecco le più comuni.

Acne neonatale o “eritema tossico”: bollicine sul viso e sul tronco dovute agli ormoni di origine materna assorbiti durante la gravidanza. Passa da sola senza particolari cure e non dipende dal latte, né da quello che mangia la mamma che allatta.

Macchia mongolica: è di colore bluastro e si vede spesso sulla schiena e sul tronco. È una specie di neo, molto esteso, ma piuttosto chiaro, destinato a sparire con la crescita. Non ha bisogno di nessun trattamento.

“Morso della cicogna”. Si chiama così, in alcune regioni d’Italia, un angioma di colore rosa chiaro che è presente sulla pelle della nuca di moltissimi neonati. Si tratta di un piccolo ammasso superficiale di sottilissimi vasi sanguigni che si vede in trasparenza sotto la pelle. Sparisce da solo in pochi mesi.

“Crosta lattea”. È così che comunemente si chiama la “dermatite seborroica”, cioè la presenza di squame sulla pelle, localizzate soprattutto sul cuoio capelluto.

Nonostante il nome non ha nulla a che vedere con il latte. La crosta lattea sparisce con la crescita ma, se è particolarmente fastidiosa o antiestetica, le croste si possono rimuovere delicatamente con un olio cosmetico.

Venuzze e capillari spesso si vedono in trasparenza dove la pelle è più sottile e delicata. Quando sono sul viso spesso impensieriscono i genitori. Non ce n’è motivo: la pelle chiara e sottile di un neonato mostra semplicemente tutto quello che c’è sotto.

La pelle ci separa e ci unisce.

Senza la pelle saremmo nudi, in balìa di un mondo non sempre benigno e amichevole. Perciò la pelle è un’indispensabile barriera che ci protegge.

Ma è il contatto pelle a pelle quello che unisce le persone. Cosa c’è infatti di più bello da accarezzare della pelle di un bambino molto piccolo? Perciò tutti i genitori accarezzano spesso i loro bambini e li spupazzano appena possono. Entrano così in un contatto fisico con la loro pelle, un contatto che a genitori e bambini piace moltissimo. Un bambino accarezzato ride di piacere perché attraverso la sua pelle sente l’amore che lo circonda.

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