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SCARICA L'APPA cura del pediatra Dott.ssa Stefania Paesani
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VAI AI PREFERITILa febbre non è una malattia, ma un sintomo. La presenza di febbre significa che il corpo sta combattendo una malattia e il sistema immunitario funziona.
Tendenzialmente, il bambino ha un comportamento diverso dal solito: potrebbe anche essere irritabile, agitato, più assonnato o meno vigile, addirittura letargico.
Altri sintomi di febbre nei bambini:
La temperatura normale di un bambino può variare da circa 36 a 37 gradi Celsius. La maggior parte dei medici considera una febbre rettale di 38°C o superiore.
La febbre non fa crescere. È credenza popolare che si abbiano scatti di crescita durante i periodi febbrili. Spesso quando ci si trovava davanti a un innalzamento della temperatura senza sintomi specifici, si parlava di febbre di crescita.
Non esistono prove scientifiche però che confermino questa diagnosi. La crescita media annuale è di circa 5-6 cm, quindi 0,01-0,02 cm al giorno. Eventi stressogeni come anche la febbre possono stimolare l’ormone della crescita, ma la variazione è talmente piccola che è impossibile da quantificare. Per poter spiegare questa sensazione di crescita dopo la malattia, specialmente dopo che il bambino era rimasto allettato per qualche giorno, si può postulare che muscoli e articolazioni rilassati e distesi potessero dare una percezione di accrescimento .
È possibile misurare la temperatura in diversi modi, attraverso il retto (per via rettale), la bocca (per via orale), l'orecchio (via auricolare), sotto il braccio (ascellare) o alle tempie (frontale).
L'American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda di utilizzare solo termometri digitali nei bambini. I termometri al mercurio non sono più in commercio né devono essere utilizzati perché comportano il rischio di esposizione al mercurio e avvelenamento.
Il miglior tipo di termometro dipende dall'età del bambino:
Dalla nascita a 3 mesi di età : utilizzare un normale termometro digitale per misurare la temperatura rettale. Recenti studi suggeriscono che anche il termometro a infrarossi per l'arteria temporale fornisce letture accurate nei neonati.
Da 3 mesi a 4 anni: in questa fascia di età è possibile utilizzare un termometro digitale per misurare la temperatura rettale, ascellare oppure un termometro per l'arteria temporale.
Tuttavia, per usare un termometro auricolare digitale il bambino deve avere almeno 6 mesi. Prima di questa età il canale auricolare può essere troppo stretto e sottile e non dare una lettura accurata.
Dai 4 anni: a questa età la maggior parte dei bambini può tenere un termometro digitale sotto la lingua per il breve tempo necessario a ottenere una lettura orale della temperatura. È possibile anche usare un termometro digitale per tutte le altre misurazioni.
Viene misurata sotto l’ascella. La temperatura normale ascellare è tra i 36,2 e i 37,1° C. Il termometro va tenuto a un angolo di 45 gradi e posizionato con la punta sotto l'ascella del bambino, mantenendo il braccio del bambino ben stretto contro il suo fianco. I termometri digitali richiedono generalmente poco tempo per visualizzare la lettura. Pulire il termometro con alcool dopo ogni utilizzo.
I termometri rettali forniscono letture della temperatura più accurate e possono essere più facili da utilizzare in un neonato. Per misurare la temperatura rettale, assicurarsi innanzitutto che il termometro sia pulito, lavandolo con acqua e sapone o pulendolo con alcool. Adagiare il bambino supino con le gambe piegate verso il petto. Applicare un po' di vaselina attorno al bulbo del termometro e inserirlo delicatamente nell'apertura rettale. Tenere il termometro digitale in posizione per circa 2 minuti fino a quando si sente il segnale acustico. Quindi rimuovere delicatamente il termometro e leggere la temperatura.
Termometri auricolari digitali (membrana timpanica). Questi termometri utilizzano uno scanner a infrarossi per misurare la temperatura all'interno del condotto uditivo. Consentono di rilevare velocemente la temperatura, ma è importante ricordare che il cerume o un condotto uditivo piccolo e curvo possono interferire con l'accuratezza della rilevazione.
Per misurare la temperatura auricolare: posizionare delicatamente il termometro nell'orecchio del bambino. Inserire il termometro a una distanza adeguata nel condotto uditivo. Tenere saldamente il termometro in posizione fino a quando il termometro segnala con un beep il termine della misurazione. Rimuovere il termometro e leggere la temperatura.
Temperatura orale. Posizionare la punta del termometro sotto la lingua del bambino verso la parte posteriore della bocca e mantenere le labbra chiuse. Accertarsi che non rimanga aria in bocca mantenendo il termometro in posizione. L'aria nella bocca causerà differenze di temperatura rendendo inaccurate la lettura.
Se il bambino ha mangiato o bevuto, è necessario attendere 15 minuti affinché la temperatura orale si sia stabilizzata.
Sono i termometri per arteria temporale, utilizzano uno scanner a infrarossi per misurare la temperatura dell'arteria temporale nella fronte. Questo tipo di termometro è molto utile, semplice e veloce e può essere utilizzato anche mentre un bambino dorme. Per misurare la temperatura: accendere il termometro, muovere delicatamente il termometro sulla fronte del bambino, rimuovere il termometro e leggere il valore della temperatura.
Se il bambino presenta febbre, nella maggior parte dei casi si tratta di un’infezione virale. Sebbene siano meno comuni nei neonati, la polmonite, le infezioni del tratto urinario, le otiti, un'infezione più grave come un'infezione batterica del sangue o la meningite possono anch’esse causare febbre.
Altre cause comuni di febbre nei bambini:
Secondo l'AAP, chiamare il medico se il bambino:
Nei bambini molto piccoli spesso per poter individuare la causa della febbre è necessario approfondire con esami ematici o delle urine, con radiografia del torace o puntura lombare.
Se il bambino ha meno di 1 mese, prima di somministrare medicinali è importante contattare immediatamente il pediatra.
Suggerimenti utili per i bambini più grandi:
La febbre dopo il vaccino è tra gli effetti collaterali più frequenti, ma che causano tanto timore nei genitori. Prima di effettuare il vaccino il medico verificherà che non vi siano controindicazioni delle vaccinazioni: se è presente febbre oltre i 38 gradi, infatti, le vaccinazioni non sono indicate, cosi come se c’è stata una reazione avversa in dosi precedenti.
Dopo una vaccinazione è molto comune che il corpo reagisca con un aumento della temperatura.
Il motivo è che con la vaccinazione viene introdotto nell’organismo del bambino un virus non più vivo o in forma attenuata – e quindi assolutamente innocuo – per far sì che il corpo, riconoscendolo, attivi gli anticorpi per combatterlo. In questo modo l’organismo diventa immune al virus. La febbre è dunque una conseguenza diretta del meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo.
Generalmente si manifesta tra 2 e 24 ore dopo il vaccino e può durare fino a 48 ore. Se compare più di 24 ore dopo l’iniezione, allora è necessario ricercare un'altra causa. L’unica eccezione si fa per il vaccino trivalente (morbillo, parotite e rosolia): l’unico che può far comparire episodi di febbre tra 5 e 15 giorni dopo la vaccinazione.
La febbre post vaccino si cura con tachipirina ogni 4-6 ore chiedendo il dosaggio corretto al pediatra.
È importante mantenere il bambino idratato, allattandolo spesso (nel caso di lattante) o dandogli da bere; evitare di coprire troppo il bambino, accumulando ulteriore calore; somministrare del paracetamolo nel caso la febbre si alzi troppo, seguendo attentamente le indicazioni sul bugiardino che spiega quanto medicinale somministrare a seconda del peso (nel caso dei neonati) o della sua età (nel caso di bimbi più grandi).
Ci sono dei casi in cui è consigliabile contattare il pediatra o recarsi al pronto soccorso:
A cura della dottoressa Stefania Paesani, pediatra di MioDottore ed editore per Mamme.it
Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.