I biscotti per bambini, dove metterli.

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

time

Tempo di lettura 2 min

freccia indietro Indietro
blob
bimbo-dorme
bimbo

I biscotti per bambini sono una specialità tutta italiana, molto apprezzata dalle mamme e dai bambini stessi. Credo che tutti abbiamo ancora nella nostra memoria il loro sapore, la sensazione della loro consistenza friabile, il ricordo del piacere che ci dava sgranocchiarli.



E così le mamme non vedono l'ora di darli ai loro piccoli.



Biscottini e latte: sembra l'accoppiata ideale, ma non sempre è così.



Quando furono inventati (negli anni ‘50 del secolo scorso) i biscotti per bambini effettivamente servivano ad arricchire di sostanza il biberon, che generalmente si riempiva con latte di mucca diluito con acqua: si scioglievano e davano al biberon un gusto dolce, che invogliava i bambini che cominciavano a fare le loro prime esperienze gustative.



Oggi però la situazione è un po' diversa: almeno fino ad un anno, quando non c'è il latte materno, si beve un latte “formulato”, cioè un prodotto speciale che contiene tutti gli elementi nutritivi indispensabili, dosati si può dire al grammo.



E così, se noi sciogliamo in questo latte che è già “perfetto” (anche per questo costa un po' caro) i biscotti per bambini, ne alteriamo la composizione e lo trasformiamo in un “superlatte”, cioè in un cibo eccessivamente nutriente. E questo non fa bene, perché per difendere la salute dei nostri bambini noi non combattiamo più (almeno dalle nostre parti) contro la denutrizione, ma contro la “supernutrizione” che potrebbe farli diventare oggi “ciccioni”, e domani adulti obesi.



Ecco perché i pediatri dicono no ai biscotti nel latte “di proseguimento” (la formula n. 2 che si usa a questa età).

E allora che ne facciamo dei biscottini?



Posiamo dargliene uno in mano, di tanto in tanto, da sgranocchiare per divertimento, oppure mischiarli con la frutta (meglio se frutta fresca) per arricchire una merenda.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.