Bagnetto Neonato: tutto quello che devi sapere

A cura del pediatra Dott.ssa Stefania Paesani

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Tempo di lettura 8 min

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Da recenti raccomandazioni OMS, il primo bagnetto del bebè dovrebbe avvenire il giorno dopo la nascita (24 ore). Se per ragioni culturali questo non è possibile, andrebbe ritardato di almeno 6 ore dopo la nascita.

Lo scopo del bagno, al di là dei bisogni di pulizia, è anche quello di attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione. Il piccolo può fare il bagnetto anche nei primi giorni dopo la nascita: non è necessario aspettare la caduta del moncone ombelicale, è solo importante asciugarlo bene e avvolgerlo con una garzina per aiutare l’essicazione.

Come fare il bagnetto al neonato

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Avere in prossimità del neonato un’immediata disponibilità di tutto il materiale occorrente, per la sicurezza del piccolo ed evitare l’esposizione al freddo che potrebbe causare ipotermia:

o Vaschetta con cuscino

o Termometro a infrarossi per la misurazione della temperatura dell’acqua

o Asciugamani

o Sapone o latte detergente neutro liquido per l’igiene del neonato

o Biancheria personale del neonato

o Pannolino

o Spazzolina per capelli personale

o Crema in tubo oppure olio idratante personalizzati

o Fasciatoio

  • La stanza dove viene effettuato il bagno dovrà essere sufficientemente riscaldata, evitando però l’eccessivo surriscaldamento (tra i 22 e i 24 gradi) e la relativa umidità; è importante che non ci siano grossi sbalzi di temperatura tra un ambiente e l’altro, così da evitare eventuali raffreddamenti.
  • Innanzitutto lavarsi accuratamente le mani.
  • Dopodiché riempire la vaschetta mettendo sul fondo un cuscino o tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento e per dare supporto al piccolo, con una quantità idonea di acqua prelevata dal rubinetto, verificando la temperatura per evitare complicanze al piccino a causa dell’elevata o bassa temperatura dell’acqua.
  • Immergere il neonato fino all’altezza delle spalle, in modo che si senta completamente al calduccio e possa riprovare la piacevole sensazione che ha vissuto per nove mesi nel liquido amniotico.
  • La vaschetta deve essere sistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tutto quanto occorre, evitando così di doversi allontanare anche solo un istante dal bimbo: a parte il rischio di annegamento che può verificarsi anche in condizioni di ridotto volume di acqua, il piccolo può inalare acqua schizzata o riversata sul volto. Infine non deve essere posto in prossimità di erogatori di acqua (rubinetti, miscelatori, ecc.) per il rischio di ustioni di acqua ad alta temperatura.
  • Diluire il detergente non schiumogeno, con pH neutro o leggermente acido (intorno ai 5.5) da aggiungere in acqua, per lavare sia il corpo che i capelli e immergere delicatamente il neonato nell’acqua, valutandone la reazione. Un’ottima alternativa naturale è l’amido di riso.
  • Sostenere la testa nell’incavo dell’avambraccio e i glutei con la mano, esercitando una delicata presa con il pollice e indice alla coscia del bimbo per evitare lo scivolamento in acqua.
  • Iniziare a lavare il neonato dalle parti alte (pulite) terminando con la zona dei genitali, porre particolare attenzione alle pieghe cutanee, mani, piedi, e unghie, evitando la penetrazione dell’acqua negli occhi, naso e orecchie. Mentre viene lavato, il piccolo può gradire molto che il genitore lo stimoli parlandogli o cantando e, una volta un poco più grande, offrendogli giochi in modo da rendere questo momento particolarmente piacevole.
  • Nell’acqua il neonato può essere mosso dolcemente facendo sempre attenzione ai suoi segnali di stress.
  • È inoltre possibile arricchire il momento del bagnetto con giochini in grado di stimolare il tatto nello sviluppo dei bambini
  • Per uscire dall’acqua è importante appoggiarlo sul nostro avambraccio in posizione prona e avvolgerlo subito con una spugna calda e quindi girarlo.
  • Avvolgere il neonato nell’asciugamano e asciugarlo mediante tamponamento delicato.
  • Distribuire delicatamente sulla cute del neonato crema o olio idratante.
  • Se d’estate fa molto caldo, si può dare sollievo al piccolo utilizzando delle spugnature fresche oppure offrendogli più volte l’immersione in acqua tiepida.



Bagnetto al neonato dopo la poppata o dopo mangiato, è possibile?

Questa domanda deriva dalla credenza popolare di non poter fare il bagno dopo il pasto in acqua fredda (di mare o piscina). Il bagnetto al neonato può essere fatto indistintamente prima o dopo aver allattato al seno o dopo la pappa in genere, anzi è meglio evitarlo nel caso in cui il bebè sia affamato, perché la prima necessità del bambino è sempre quella di sentirsi sazio e nutrito e quindi non accoglierebbe con piacere il rito del bagnetto, che dovrebbe favorire il rilassamento e quindi una nanna più tranquilla.

L’ideale sarebbe fare il bagnetto anche quotidianamente, stabilendo un orario, ad esempio dopo la poppata della “cena” e in corrispondenza del cambio del pannolino. Il rituale “bagnetto” potrà concludersi con un massaggio con olio specifico, ottimo anche in caso di coliche del neonato . Ad ogni modo è importante scegliere un momento in cui entrambi i genitori siano tranquilli e rilassati: è bello infatti che il rituale del primo bagnetto (e dei successivi) sia condiviso anche dal papà..



Temperatura dell’acqua per il bagnetto

La temperatura ideale dell’acqua oscilla tra i 32°C e i 35°C: il controllo della temperatura può essere effettuato con termometro a infrarossi o più tradizionalmente dal contatto del gomito del genitore con l’acqua.

Quando fare il bagnetto al neonato

La durata può variare a seconda del desiderio e dell'età del piccolo: va limitata a 2-3 minuti nel neonato, che è molto sensibile al raffreddamento e alla fatica di un bagno prolungato, e durerà sempre di più man mano che il bambino apprezzerà maggiormente il contatto con l'acqua. Va ricordato però che il bagno non dovrebbe, in ogni caso, durare più di 10-15 minuti perché la permanenza in acqua oltre un certo tempo può provocare la macerazione della cute.

Frequenza bagnetto neonato

Non vi sono vere e proprie controindicazioni nel lavare il piccolo quotidianamente, sebbene non sia necessario perché i bebè si sporcano solo nella zona pannolino o intorno a bocca e collo.

Meglio non usare detergenti ogni giorno ma sostituirli con 1-2 cucchiai di amido di riso, detergente delicato, che non aggredisce la pelle, anzi la protegge da irritazioni e arrossamenti, utile sia per la cute che per il cuoio capelluto. Può essere considerato anche un ottimo sostituto del classico borotalco: risulta più leggero e meno pastoso. Non solo, non si accumula nei pori, evitando così ulteriori irritazioni. Inoltre è un regolatore naturale del sudore, quindi equilibrando gli odori, riporta a un immediato profumo e sensazione di freschezza, soprattutto in estate.

Se si nota che il bambino vive il bagnetto come un momento di tensione o di disagio , in tal caso è meglio diradarne la frequenza, detergendolo in modo adeguato, ma evitando o limitando la fase d’immersione. Se invece il bambino si diverte a contatto con l’acqua, è giusto prolungare questo momento ludico.

Primo bagnetto neonato: consigli utili

Non è necessario aspettare la caduta del moncone , basta asciugarlo bene subito dopo il bagno, senza usare disinfettanti e avvolgerlo poi con una garzina asciutta e sterile facendo molta attenzione alla base del cordone, dove si possono raccogliere le secrezioni.

Non c’è bisogno di spugne o lavette, basta la sola mano pulita della mamma. Le spugne a lungo andare possono essere un ricettacolo di batteri.

Un'alternativa naturale per rendere morbida la pelle del bebè: una goccia di latte o un cucchiaio di olio d’oliva nell'acqua.

Le orecchie vanno pulite anche più volte alla settimana, con un bastoncino ricoperto di cotone idrofilo, ma solo esternamente, a livello del padiglione auricolare e non all’interno del condotto uditivo, per non rischiare di provocare una lesione alla membrana timpanica e per non spingere il cerume all’interno, favorendo la formazione di un tappo.

Le unghie dei piedi vanno tagliate un paio di volte al mese con una forbice a punta arrotondata, diritte per prevenirne l’incarnimento, mentre si devono arrotondare gli angoli di quelle delle mani in modo da prevenire eventuali graffi. Se il piccolo non sta fermo, è consigliabile eseguire questa operazione mentre dorme.

Ogni giorno è opportuno spazzolare il cuoio capelluto con una spazzola a setole lunghe e morbide, in modo da liberare il lattante da eventuali tracce di forfora.

Il talco va usato con prudenza perché può creare una pellicola che impedisce alla pelle di respirare; occorre inoltre fare attenzione che non venga inalato dal bambino. Oltre a tutto, il suo scopo principale (l'assorbimento dell'umidità) viene a manca.





A cura della dottoressa Stefania Paesani, pediatra di MioDottore ed editore per Mamme.it

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.