Il rigurgito nel neonato

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 2 min

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I neonati e i lattanti hanno sempre rigurgitato un po’ di latte: ecco  perché tutti indossano un bavaglino e i genitori sopportano macchie, più o meno grandi (e puzzolenti), lasciate sui loro indumenti dai figli tenuti in braccio dopo la poppata.

Di recente a questo fenomeno (il rigurgito) è stato dato un nuovo nome: “reflusso gastro-esofageo” (RGE), che significa “ritorno del latte dallo stomaco all’esofago”.

È evidente che il latte dovrebbe entrare dalla bocca, raggiungere lo stomaco, da qui passare nell’intestino, essere digerito e assorbito e, quello che resta, trasformarsi in cacca. Questa è una strada a “senso unico” che non prevede ritorno indietro.

Però il neonato ha un’alimentazione liquida, il suo stomaco a volte non è ben chiuso verso l’alto (cioè verso l’esofago), e poi succhia continuamente e passa la giornata in posizione orizzontale (la posizione orizzontale rende più facile il ritorno indietro del latte che riempie lo stomaco).

Ecco perché capita che piccole quantità di latte, ogni tanto, percorrano questa strada “controsenso” e, poiché nell’esofago non possono restare, vengano espulse dalla bocca, più o meno digerite (ricottina) e più o meno mescolate con i succhi gastrici.

È questo viene chiamato “reflusso gastreo-esofageo”,  ma si tratta in pratica del solito rigurgito. Non è una malattia, a meno che questo ritorno indietro del latte non causi seri problemi di crescita.

Cosa che non capita quasi mai. Mentre invece la diagnosi di RGE si sente in giro molto spesso.

C’è qualcosa che non va.

Non va l’abitudine di etichettare come “malattie” fenomeni normali, “curare” queste malattie con farmaci non del tutto privi di effetti collaterali e “diagnosticarle” con esami che non sono giusti (nel caso del RGE si fanno moltissime ecografie che non dicono niente di più di quello che già sappiamo: e cioè che nei neonati il latte torna spesso indietro dallo stomaco all’esofago).

E allora?

Attenti alla crescita e al benessere dei vostri figli neonati: se tutto è OK, niente paura, basta cambiare spesso il bavaglino.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.