La fontanella nel neonato (o meglio le fontanelle)

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

time

Tempo di lettura 2 min

freccia indietro Indietro
blob
bimbo-dorme
bimbo

Si chiamano così quelle zone del cranio dei bambini che, toccandole, sembrano morbide e a volte un po’ più basse delle ossa che le circondano.

In effetti non sono fatte di osso, ma di un tessuto fibroso che diventerà osso, ma ancora non lo è.

Sono molto importanti, perché separano le ossa craniche e consentono al cranio del neonato di aumentare di volume, via via che il cervello a sua volta cresce.

Come si sa gli esseri umani hanno un gran cervello ed è per questo che sono così intelligenti; il nostro cervello è così grande che, se fosse già sviluppato alla nascita come il cervello di altri animali, il cranio del neonato sarebbe così grosso che non passerebbe dal canale del parto. Ecco perché nasciamo con una testa piccola e un piccolo cervello, che poi si sviluppano nei primi anni di vita.

Ma torniamo alle fontanelle del neonato: sono due quelle più evidenti e restano a lungo morbide; anche quando si sono indurite, non si chiudono perfettamente. La chiusura perfetta del cranio ci sarà alcuni anni dopo la nascita, quando il cervello avrà smesso di crescere.

A volte i genitori evitano di toccarle perché hanno paura che il cranio dei neonati sia fragile: in effetti sembra fragile, ma è abbastanza robusto e difficilmente può essere danneggiato, se non per un trauma importante (come una caduta violenta o un incidente stradale).

Anche i medici le tengono sotto controllo, perché in qualche caso possono chiudersi troppo presto (e questo impedirebbe la necessaria crescita del cervello); mentre a volte possono diventare troppo grandi e morbide, per un difetto di crescita dell’osso generalmente dovuto alla mancanza di vitamina D.

Ma quasi sempre, per fortuna, tutto ciò non accade e le fontanelle si rimpiccioliscono progressivamente fino a sparire del tutto.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.