L'orticaria nei bambini

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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È una affezione cutanea relativamente comune, potendo colpire il 10 - 20 % della popolazione in generale, prevalentemente in età pediatrica. Il nome appunto definisce le lesioni che una pianta, l'ortica, lascia sulla cute ai soggetti che ne vengono a contatto. Tali lesioni cutanee sono generalmente rappresentate da pomfi, elementi di colore variabile dal bianco porcellana al rosso acceso, con un'area centrale più pallida e lievemente depressa, in rilievo sulla cute circostante, a contorno irregolare e frastagliato,intensamente pruriginoso. Sono mutevoli come sede, poiché possono risolversi in poco tempo senza lasciare alcun esito per ripresentarsi altrove, e da isolati possono confluire in manifestazioni più grandi. I pomfi sono costituiti da liquido che trasuda dai piccoli vasi e si accumula nel derma superficiale, sotto lo stimolo di una sostanza, come l'istamina, che viene liberata da cellule particolari, i mastociti, attraverso meccanismi immunologici o non immunologici. Ad esempio, alcuni alimenti sono ricchi di istamina (cioccolato,salumi,tonno) e possono direttamente causare una manifestazione orticarioide. Altri alimenti (latte, uovo, arachidi, pesce) possono invece causare le stesse manifestazioni attraverso un meccanismo immunologico mediato da immunoglobuline. L'orticaria si risolve usualmente in poche ore o giorni: solo in alcuni soggetti può durare anche anni. L'orticaria acuta è un episodio della durata inferiore a 6 settimane. In genere è scatenata da sostanze farmacologiche, dal cibo o dalle stesse infezioni . Più raramente può far parte di malattie generalizzate o dipendere da fattori fisici come il freddo, l'esposizione al sole, l'acqua o il contatto e sfregamento di tessuti particolari sulla cute. L'orticaria cronica ha in genere una durata ben superiore alle 6 settimane e non sempre è bene evidenziabile la causa che l'ha determinata. Rappresenta circa il 25% di tutte le forme di orticaria ed è sostanzialmente esclusiva dell'età adulta.

Tutti i farmaci sono potenzialmente in grado di scatenare l'orticaria: soprattutto gli antibiotici e gli antinfiammatori, anche se prodotti ritenuti classicamente inerti, come le vitamine o prodotti a base di erbe oppure omeopatici spesso ne sono responsabili.

Gli alimenti che più facilmente provocano orticaria sono le nocciole e la frutta secca in generale, il pesce e i molluschi, il cioccolato, uova latte e latticini, fragole, kiwi e pesche. Le manifestazioni compaiono entro pochi minuti o poche ore dall'assunzione dell'alimento incriminato. L'orticaria da freddo è piuttosto comune e si manifesta nel momento in cui la cute si riscalda dopo l'esposizione al freddo. Anche l'esposizione prolungata al sole può determinare in taluni soggetti manifestazioni pomfoidi entro pochi minuti, solo sulle aree esposte e a risoluzione veloce nel giro di qualche ora dopo l'interruzione dell'esposizione.

Se la diagnosi di orticaria è relativamente semplice, ben più difficile risulta accertarne la causa. In circa il 70% dei casi viene infatti definita orticaria idiopatica, proprio perché non si è riusciti a risalire all'agente scatenante. In caso di orticaria cronica o nelle forme di elevata ricorrenza, può essere giustificato ricorrere ad accertamenti allergologici o infettivo logici o a ricercare malattie concomitanti. La terapia, nei casi in cui non è possibile l'identificazione e l'allontanamento del fattore causale, è essenzialmente sintomatica e si avvale soprattutto di farmaci antistaminici, somministrati per via orale, mentre poco efficace risulta l'applicazione di pomate o creme.

Una manifestazione cutanea particolare, che condivide i comuni meccanismi causali con l'orticaria, è rappresentata dall'angioedema, che interessa il derma profondo e si manifesta con tumefazioni di grandezza variabile, di consistenza dura, generalmente non accompagnate da prurito e arrossamento. L'angioedema si localizza in prevalenza dove il tessuto sottocutaneo è più lasso, cioè labbra, occhi, estremità degli arti, genitali e vie aeree superiori. In taluni casi l'angioedema necessita di intervento terapeutico a base di cortisonici o adrenalina, se l'interessamento della respirazione diviene importante.

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