L'otite nei bambini

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Chissà perché, ma il mal di orecchie viene spesso di notte. Il bambino si sveglia, urla e magari dice “Bua, bua!”

Non sempre il genitore capisce subito di che si tratta, e a volte neppure il bambino è capace di localizzare bene questo dolore, che viene dal profondo della testa.

L'otalgia deriva dall’”otite media”, un’infiammazione dell’orecchio molto frequente fra i bambini. La diagnosi la fa, facilmente, il pediatra guardando l’orecchio (o meglio il timpano) con l’otoscopio, uno strumento che è in tutti gli studi pediatrici e che si usa quasi più spesso del fonendoscopio.

Le nostre orecchie sono formate da un canale esterno che comincia nel padiglione auricolare e finisce in un fondo chiuso: il “timpano”, una membrana capace di vibrare proprio come la pelle di un tamburo, trasformando i suoni in stimoli per il complesso apparato dell’orecchio interno, che a sua volta li trasmette al cervello, dove vengono riconosciuti. Fra orecchio esterno e orecchio interno, subito al di là del timpano, c’è l’orecchio medio una piccola cavità che è in comunicazione con il naso attraverso un tubicino, attraversato continuamente dall’aria.

È proprio quando il naso si infiamma che questo tubicino si può ostruire, l’aria non passa più e nell’orecchio medio si raccoglie del catarro che, se si infetta, può provocare un forte dolore: ecco allora l’otite.

Come abbiamo detto l’otoscopio è forse lo strumento più usato dal pediatra, perché si può dire che non c’è bambino che non abbia mai avuto l’otite. E perciò, anche se il dolore è forte, niente paura, l’otite non è grave, l’abbiamo avuta tutti e guarirà quasi sempre senza lasciare tracce.

Anche se a volte il timpano si “perfora” e lascia uscire un liquido giallastro dall’orecchio esterno, ricordiamoci sempre che si tratta di una piccola ferita in un pezzo di pelle; e la pelle, lo sappiamo tutti, si rimargina presto, senza cicatrici.

Che fare allora? Nel momento del dolore, basterà un antidolorifico (la stessa medicina che usiamo per abbassare la febbre), poi sarà il pediatra a decidere se usare o meno un antibiotico. Oggi lo si fa sempre più di rado perché abbiamo scoperto (e lo abbiamo fatto, una volta tanto, noi italiani) che il 70% delle otiti medie dei bambini guarisce da solo.

Altri miti da sfatare: la piscina non causa l’otite (anche se sarà bene che il bambino che abbia avuto una perforazione del timpano non la frequenti per qualche giorno); mettere il paraorecchie o il passamontagna non previene la malattia (l’otite nasce, come abbiamo detto, nel naso).

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