Un neonato e un bambino grande: che fatica!

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

time

Tempo di lettura 4 min

freccia indietro Indietro
blob
bimbo-dorme
bimbo

E' un fenomeno tipico che quando nasce il secondo bambino,l'altro, che fino al giorno prima ci sembrava un cucciolo minuscolo, vengapercepito come “grande”, rispetto al neonato. Intanto c'è da dire che questotipo di sensazioni sono frequenti e normalissime! Improvvisamente l'attenzionematerna viene calamitata dal bebè appena nato, e si fa fatica a distogliersiper sintonizzarsi di nuovo in modo materno e accudente con quello che ora cisembra un gigante!

Queste sensazioni sono frequenti anche e di più quando c'època differenza di età fra i due bimbi, dato che se ci sono diversi anni didistanza il primo figlio è già percepito come grande da prima della secondagravidanza, e non c'è più fra mamma e bambino quel rapporto così intensamentesimbiotico che esiste nei primi anni di vita.

Parallelamente a questo, anche il bambino vive la sua crisie intensifica il bisogno di coccole e di rassicurazione, diventando spesso più"appiccicoso"; a volte regredisce a modalità precedenti e vuoleessere accudito proprio come il fratellino appena nato, quindi riprende adesempio a bagnare il letto, a voler essere imboccato o a voler essere preso perla mano.

Per una mamma che vive isolata (come quasi tutte noi) in unafamiglia nucleare, invece che in un villaggio popoloso dove il carico deibambini può essere suddiviso fra tante madri e nel gruppo dei bambini piùgrandi, gestire le richieste intense di un neonato e di un bimbo ai primi passipuò essere oltre il limite sopportabile. Gli americani lo chiamano"overtouching" ed è la sensazione di essere "toccatetroppo" che assale la mamma-bis specie alla fine della giornata. Allesette di sera torna magari il papà e fa alla sua compagna una carezzaaffettuosa, e lei si scansa come avesse ricevuto una scossa elettrica!

Non è il caso di sentirsi in colpa, e non è segno di scarsoamore nei confronti del partner o del figlio maggiore: è solo sovraccarico eanche, in parte, una conseguenza naturale dell'assetto psicologico e ormonaleche ha una donna dopo il parto. La natura ha predisposto che lei siafocalizzata sulla creatura più fragile e bisognosa in quel momento, il neonato,il secondo figlio in questo caso. Ma dato che siamo esseri razionali, cerchiamocomunque di compensare e di forzarci a venire incontro e rispondere anche aibisogni fisici ed emotivi degli altri membri della famiglia... solo chemanchiamo di quel sostegno collettivo, pratico ed emotivo, che le nostreantenate avevano dalla comunità!

Una delle cose da tenere presente, per sopravvivere a questafase (per fortuna transitoria) è ricordare che le cure materne, l'allattamento,il contatto, non sono una faccenda di "tutto o nulla": mentre ilneonato per sua natura ha sempre urgenze e non può aspettare, specialmente conun bambino più grande, è possibile contrattare, venirsi incontro ma ancherispettare le proprie sensazioni, e quindi sapersi anche un po'"risparmiare" nei limiti di capacità di attesa di un bimbo di qualcheanno, che può già sopportare un po' di pazienza e il rinvio temporaneo dialcune sue richieste.

Non occorre cacciare per sempre dal letto dei genitori ilbambino grande, né obbligarlo a starsene da solo tutto il giorno, e nemmenosvezzarlo completamente dal seno, se ancora poppa: ci saranno momenti sì emomenti no, sia per la mamma che per il figlio maggiore. Si possono individuarei momenti in cui il bisogno del grande è più pressante, e dedicargli del tempoin esclusiva, restando flessibili e accoglienti verso le sue richieste; e cisaranno altri momenti in cui i bisogni del neonato hanno la priorità, o semplicementela mamma necessita di un momento di relax e di distacco per poter poiriprendere di nuovo ad accudire tutti e due, dopo essersi ricaricata. Trovareun equilibrio dinamico fra i bisogni di tutti sarà un percorso di crescitaemotiva importante per ciascun membro della famiglia.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.