Quali sono le alterazioni del piede del bambino?

A cura del fisiatra Paoloni

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 Le alterazioni del piede del bambino alla nascita sono affezioni estremamente frequenti, che spesso si presentano molto eclatanti e, pertanto, destano attenzione e preoccupazione da parte dei genitori, ma che, tuttavia, nella gran parte dei casi, quando diagnosticate tempestivamente, vengono trattate con successo con metodi non invasivi.



Il piede torto, così viene definito, colpisce 1-2 bambini su 1000 nati, è in genere un’affezione isolata del piede, non associata, cioè, ad altre malformazioni, e può essere diagnostica già in utero attraverso le comuni ecografie ostetriche. Nella maggior parte dei casi non è possibile definire le cause che lo hanno determinato, anche se si suppone esista un certo grado di predisposizione genetica, alla quale si possono associare alcuni fattori di rischio ambientale, fra i quali il fumo di sigaretta materno.

Il piede torto può manifestarsi in maniera molto lieve, fino ad arrivare a forme di rigidità completa di tutto il piedino, e determina un anomalo posizionamento del piede che si presenta con la punta rivolta in basso (equino) ed in dentro (addotto), la parte centrale del piede eccessivamente curva (cavo) e la parte posteriore, il tallone, non in asse (varo).

Il trattamento del piede torto è generalmente basato su metodi detti conservativi, che richiedono, cioè, il ricorso ad una chirurgia correttiva molto poco invasiva. Fra questi il più noto ed utilizzato è senza dubbio il metodo di Ponseti. Originariamente ideato negli anni ’40, solo negli ultimi 10-15 anni questo metodo è stato considerato come un vero e proprio riferimento nel trattamento del piede torto, sia nelle forme lievi, sia in quella più rigide.

Il trattamento inizia a partire dai primi giorni di vita, con una serie di manipolazioni molto caute eseguite dall’ortopedico pediatrico, associate al posizionamento di tutori in materiali plastici e leggeri che vengono rimodellati e sostituiti ogni 5-7 giorni. In questo modo si opera un’azione costante di riposizionamento del piede verso la forma fisiologica. Manipolazioni particolari vengono effettuate per correggere il piede cavo ed addotto. Il completamento del trattamento prevede un piccolo intervento chirurgico di allungamento del tendine d’Achille che, nei bambini al di sotto di un anno, viene preferenzialmente effettuato in anestesia locale in maniera mini-invasiva.

È importante che il trattamento prosegua nel tempo, ed i genitori devono sapere che durerà almeno per i primi 3-4 anni di vita del bambino. Naturalmente, dopo la parte iniziale più delicata, saranno anche affidati ai genitori stessi dei compiti per continuare a massaggiare il piedino in maniera adeguata, per permettergli di continuare a posizionarsi correttamente in questi anni critici per lo sviluppo podalico.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.