Quando il bambino gattona

A cura del fisiatra Paoloni

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Tempo di lettura 3 min

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Nella seconda metà del primo anno, le capacità di controllo motorio del bambino subiscono un impressionante sviluppo. Mentre pochi mesi prima, il piccolo non era nemmeno in grado di girarsi stando supino, fra i sei e i dodici mesi la forza muscolare gli permette di controllare e sostenere il tronco, conquistando la posizione seduta e iniziando i primi tentativi di movimento autonomo carponi, fino ad arrivare a tirarsi su in piedi e infine camminare eretto, dapprima con sostegno e poi anche senza.

A questa età i bambini mostrano tante diverse strategie per spostarsi e raggiungere gli oggetti che suscitano il loro interesse. I loro sforzi sono intensi, hanno una grande perseveranza e una incredibile inventiva nel trovare tecniche originali per superare i loro limiti fisici. C’è chi striscia sulla pancia, chi procede “a quattro zampe”, e chi invece trova una tecnica tutta sua per spostarsi da seduto, strisciando sulle gambe piegate, oppure ruotando su se stesso.

Dapprima i suoi sforzi portano il bambino più facilmente a spingersi all’indietro che in avanti, e certi ne fanno una tecnica sistematica. Ma infine i quotidiani esercizi di tirare su il bacino, stendere braccia e gambe dalla posizione prona, e dondolarsi in equilibrio su quattro arti, raggiungono il risultato voluto e il bambino a questo punto è in grado di spostarsi sul pavimento con una velocità davvero impressionante!



Diversi studi mostrano che questa fase del movimento è molto importante non solo per gli stadi motori successivi, ma anche per facilitare abilità apparentemente lontane, come ad esempio il linguaggio. Il nesso si trova nell’orecchio, che è sede contemporaneamente dell’organo dell’equilibrio e dell’udito. La percezione spaziale, del movimento, dell’equilibrio e del ritmo è preparatoria per la comprensione e organizzazione percettiva dei suoni articolati, il ritmo del linguaggio parlato e in seguito la percezione spaziale della parola scritta.



Allora se il bambino non gattona significa che avrà problemi a parlare? Non necessariamente. Gattonare è solo uno dei modi attraverso i quali il bambino sviluppa la sua abilità al movimento, all’equilibrio e al senso “propriocettivo” (cioè la sensazione fisica del suo corpo nello spazio). Alcuni bambini cominciano a gattonare molto precocemente, già nel primo semestre di vita; altri sembrano poco interessati e verso la fine del primo anno passano di colpo, a volte nel giro di pochi giorni, dalla posizione seduta ai primi passi.

L’importante è che a questa età i bambini abbiano la possibilità di muoversi liberamente, esplorare ed esercitarsi, quale che sia lo stile con il quale vorranno fare “ginnastica”. E il girello? può essere molto divertente per il bambino e non è da condannare in assoluto, ma nemmeno deve essere il modo prevalente attraverso il quale il bambino si muove: infatti egli ha bisogno di sperimentare con le sue sole forze l’equilibrio e l’orientamento, e conquistare da solo la verticalità, un passo alla volta, secondo i suoi limiti e le sue potenzialità.

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