Quando il bambino inizia a sentire?

A cura del fisiatra Paoloni

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I suoni dell'organismo della mamma, come il battito del cuore, il sangue che scorre nelle vene, il gorgoglìo dei succhi gastrici gli fanno compagnia e costituiscono un sottofondo rispetto ai suoni provenienti dall'esterno, come la voce della mamma, che impara subito a conoscere, ma anche quella del papà e i rumori dell'ambiente circostante. É inoltre ormai dimostrato che apprezza già la musica.



Appena nato, quindi, il piccolo è già in grado di sentire e riconoscere i suoni. In particolare alcuni suoni ripetitivi, come il rumore di un ventilatore, di un asciugacapelli o della lavastoviglie, ma anche il ronzio della radio non sintonizzata sembrano tranquillizzare il bambino fino a farlo addormentare, probabilmente perché gli ricordano i suoni che udiva mentre era ancora nel grembo materno.



Inoltre i neonati sono soprattutto attratti dalla voce umana e sembrano reagire in prevalenza alle voci acute e melodiose; infatti, gli adulti si rivolgono spontaneamente ai bimbi così piccoli utilizzando un tono di voce quasi in falsetto e cantilenando. La voce materna, però, è quella che genera nel bambino sensazioni più piacevoli, forse perché ha imparato a conoscerla già prima di nascere; infatti si tranquillizza quando la mamma gli parla o gli sussurra.



Inizialmente il bambino è affascinato dall'ambiente circostante, dalle mille forme ancora indefinite che catturano il suo sguardo. Dopo la quarta settimana di vita il piccolo comincia a fare dei collegamenti spontanei fra ciò che vede e ciò che ascolta. È come se si chiedesse da dove provengano questi rumori. Verso il terzo e quarto mese sarà già in grado di soddisfare questa curiosità, quando sarà in grado di voltarsi verso la direzione dalla quale proviene il suono. Ogni volta che gli parlerete, risponderà con un sorriso o con il movimento di braccia e gambe, perché questo è il suo primo modo di comunicare.



Successivamente inizierà ad emettere le prime vocalizzazioni, piccoli esperimenti che seguono il parlato degli adulti.

Il piccolo, anche se inizialmente non comprende il significato delle parole ascoltate, riesce a interpretare il sentimento che queste parole esprimono e, infatti, si tranquillizza se gli parliamo dolcemente. Il significato delle parole lo acquisirà pian piano; tra i cinque e i sette mesi comincerà anche a riconoscere il proprio nome.

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