Se il bambino morde la mamma

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 3 min

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Il primo dentino suscita sempre tenerezza e una certa emozione, perché è il primo attributo “da grande” che il neonato manifesta al mondo. Quelle piccole perle sono una decorazione deliziosa nella bocca del bambino; ma fanno tutt’altro effetto quando il piccolo le utilizza sulle persone!

Il bambino può passare improvvisamente dal leccare o succhiare al mordere, e la “vittima” ci rimane male, chiedendosi il perché di questa gratuita aggressione.

Tuttavia, anche se per noi adulti il morso ha un significato aggressivo, offensivo, per un bambino non sempre è così: è anche un modo per “esplorare” il mondo, e per quanto possa sembrare strano, un modo per esprimere quanto una cosa piace. Spesso i bambini mordono ciò che a loro interessa e piace di più. Occorre tempo perché possano imparare a capire che questo non va bene e a comprendere gli effetti del loro comportamento, perché non sempre sono capaci di capire che, quando si morde, l’altro sente dolore. Quindi, nonostante possa sembrare un comportamento “riprovevole”, non c’è nulla di malevolo in esso, né i genitori hanno mancato nell’educazione del loro bimbo per il fatto che lui, o lei, “assaggia” il suo prossimo.

Il fatto che il bambino morde ciò che a lui piace è mostrato anche dal fatto che una delle vittime designate può essere proprio la mamma.

Non si può insegnare a un neonato a non mordere attraverso discorsi o sgridate, ma si deve utilizzare un messaggio fisico, seppure gentile. La dolcezza si insegna con la dolcezza, perché i bambini ci imitano. Una leggera pressione ai lati della mascella può far “allentare la presa” dei piccoli “squaletti”, anche se prevenire sarebbe ancora meglio. In genere si riesce a capire quando il bambino “sta per mordere”, e questo è vero soprattutto quando il bambino poppa al seno, perché la mamma si accorge che il bambino smette di poppare e a volte si percepisce proprio un irrigidimento delle mascelle, un tremolio. In quel momento, il bambino va staccato rapidamente dal seno, inserendo un dito nell’angolo della sua bocca, fra le gengive. Se il bambino morderà, morderà il dito della mamma. Si accorgerà così che questa sua azione non va a mai a buon fine e poco a poco rinuncerà a farlo, specialmente se il risultato è l’interruzione immediata della poppata. Quando il bambino poppa, la sua lingua è sopra le gengive o gli incisivi inferiori, e quindi per mordere deve prima smettere di poppare o si morderebbe la sua stessa lingua. Quindi il momento più a rischio è in genere verso la fine della poppata, quando il bambino non succhia più seriamente, o sta per addormentarsi e il seno sta per sfuggirgli di bocca; o ancora, quando è scomodo o poco sostenuto dietro la schiena, quando è distratto da altre cose e comincia ad agitarsi pur stando al seno, o quando è infastidito dal fatto che la mamma, mentre lui poppa, fa altre cose (leggere, telefonare, ecc). Sta alla mamma osservare bene suo figlio e vedere cosa fa scattare più facilmente il comportamento, in modo da prevenirlo ed evitare le condizioni che più facilmente lo suscitano.

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