Tutto ciò che fa il tuo bimbo ha un significato

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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 La capacità di muoversi piuttosto liberamente, la disponibilità verso le persone che conosce, l'abilità nel manipolare gli oggetti, i giochi e l'ambiente permettono al bambino un periodo di sperimentazione. 

I primi giochi spesso riguardano la sperimentazione della funzione di un oggetto o la ripetizione di scoperte casuali (per caso scopre che se lascia un oggetto questo cade e fa rumore, se spinge la palla questa si allontana rotolando). Si tratta principalmente di giochi basati sul movimento e sulle sensazioni tattili.

Più avanti entra in gioco la fantasia e gli oggetti di tutti i giorni vengono spesso utilizzati dal bambino in sostituzione di altri in quel momento assenti, ad esempio, un mattoncino diventa un telefono, il manico della scopa un cavallo. Il bambino ha incominciato quindi a simulare, a inventare situazioni delle quali lui è protagonista e regista, a rappresentare la realtà utilizzando il filtro della sua fantasia. Nel suo "far finta", nei suoi giochi di fantasia, tutto si svolge secondo le regole del bambino.

Spesso rappresenta episodi della sua giornata utilizzando pupazzi o oggetti in sostituzione di altri (un bastoncino di legno come microfono o come cucchiaino per la pappa). Il pupazzo diventa il fratellino a cui dare la pappa o da mettere a nanna. Oppure giocherà con la mamma o il papà facendo finta di imboccarli o fingendo lui stesso di bere o mangiare.

Lascia a disposizione del tuo bimbo un angolo o una scatola dove possa trovare dei vecchi vestiti, borse, cappelli e scarpe per poterli usare liberamente, secondo quello che detta la sua fantasia. Ad esempio, una vecchia borsa potrà diventare il porta pc del papà e subito dopo diventare un cestino per la spesa. O lo stesso contenitore, una volta svuotato si trasformerà nella macchina di papà.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.