Neo genitori: un incerto cammino

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 3 min

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Come adulti in questo nostro mondo così organizzato, siamo abituati ad avere sotto controllo ogni dettaglio della nostra giornata, gestire ogni cosa, pianificare e realizzare i nostri programmi con i tempi che ci siamo dati. La presenza di un neonato manda tutto a gambe all’aria: non esiste più un giorno uguale all’altro, niente è prevedibile, ogni tentativo di controllo deve cedere di fronte a l neonato, che non guarda certo l’orologio per decidere quando ha bisogno di noi. Ed è un mondo da scoprire, un linguaggio da decifrare; la sua fragilità e l’intensa dipendenza che ha verso i neo genitori fa paura perché è una grande responsabilità. Per la prima volta abbiamo la vita di un altro essere umano nelle nostre mani.

I genitori disorientati allora cercano punti fermi, e ne trovano anche troppi! Nell’infinità di manuali, tabelle, regole e formule magiche che vengono consigliate e che promuovono l’idea che ci sia qualche soluzione “semplice”, basata su regole e routine precise che, se seguite meticolosamente, produrranno bambini felici e sani e soprattutto una vita di nuovo “sotto controllo”.

Beh, non funziona così. Ogni bambino è unico, e per giunta cambia in fretta e ogni volta bisogna “aggiustare il tiro” e riadattarsi alle sue esigenze in evoluzione. Quella routine di cui si sente tanto spesso enfatizzare l’importanza come fonte di sicurezza per i bambini è, di fatto, molto più una fonte di sicurezza per i neo genitori, specie quando non sanno bene a quale criterio affidarsi per sapere cosa è meglio per il loro bambino.

Nemmeno dopo che le prime settimane sono passate, anche se la costituzione di una routine scrupolosa ha dato ai neo genitori quella sicurezza e quella prevedibilità di cui avevano bisogno per sentire di avere la situazione sotto controllo, rimane un margine di incertezza. D’altronde, e per fortuna, i bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, e nemmeno di costanti nella loro vita, tranne una: la presenza della mamma, o comunque la presenza delle persone care. Hanno bisogno di una mamma che sia lì, disponibile, capace di mettersi in ascolto del suo bambino e sintonizzarsi sulle sue necessità.

Apparentemente tutto questo è vago, un’arte sfuggente ed imprecisa, ma questo approccio, che sembra andare contro la sicurezza e prevedibilità di una routine precisa, si rivela invece vincente quando c’è un imprevisto. E la vita con i bambini è sempre piena di imprevisti grandi e piccoli.

Semplicemente esserci, seguire i bisogni dei bambini e “navigare a vista” può sembrare difficile, ma in realtà è piuttosto semplice, se si tiene presente che i neo genitori hanno una guida formidabile: i bambini stessi. Basta confidare in loro, in quello che esprimono. Loro sanno cosa va bene o non va bene per loro, e lo fanno capire, in genere, piuttosto chiaramente!

E con l’accumularsi dell’esperienza, i genitori potranno costruire un’autentica sicurezza interiore, un senso di sé come madre e padre che sanno “cavarsela”, non grazie alla scrupolosità con la quale seguono qualche regola, ma grazie alla propria intelligenza, intuizione e conoscenza di sé e dei propri bambini.

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