Donne incinta ed in gravidanza

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Che periodo curioso la gravidanza. Nel breve arco di nove mesi, una vita viene creata. E in questo sconvolgimento fisico ed emotivo la donna riesce, in un tempo brevissimo e con una capacità di adattamento sorprendente, a trovare un equilibrio fra sensazioni, pensieri, condizioni spesso in contraddizione fra loro. Mai come in gravidanza, ad esempio, la donna può sentirsi sola: preda di sensazioni così difficili da descrivere, di pensieri strani e nuovi, di sbalzi d’umore che lasciano disorientata lei stessa, mentre è impegnata ad elaborare una nuova definizione di se stessa. Eppure, proprio in questi nove mesi di gravidanza la donna non è sola proprio mai, perché acutamente consapevole della presenza del bambino, quella piccola persona che, anche se invisibile, si fa già sentire e conoscere, e che non abbandona mai i suoi pensieri.

E ancora, il suo corpo le manda messaggi contraddittori, simboleggiati dal pancione che è insieme un ingombrante fardello e un’esplosione vitale. Così da un lato da donna sperimenta il senso di stanchezza, i malesseri, dall’altro quell’energia incredibile che viene dal centro di sé, dal metabolismo accelerato della gravidanza: il cuore pompa più forte, gli ormoni galoppano e tutti i sensi sono potenziati. La gravidanza dà e prende allo stesso tempo, sia al corpo che alla psiche materna: se da un lato offre la possibilità di provare, specie dopo i primi mesi, un senso di potenza e di invulnerabilità, la sensazione che proprio tutto sia possibile, dall’altro è accompagnato da un senso di impotenza dovuto all’ineluttabilità del processo: la gravidanza è uno “stato di grazia” che però procede inesorabilmente verso la sua inevitabile conclusione e il parto può venire percepito come una prova estrema, un passo ineluttabile riguardo al quale la donna non ha alcun controllo. Per un adulto abituato insomma ad avere il controllo totale della sua vita, l’esperienza della maternità è davvero un passaggio maturativo importante, perché permette alla donna di apprendere a gestire la propria vita pur essendo allo stesso tempo strettamente intrecciata a quella di un altro essere umano.

Questa consapevolezza di portare in sé qualcosa di estremamente prezioso da un lato aumenta l’autostima e suscita anche apprezzamento e sollecitudine da parte del prossimo; eppure può anche far aumentare l’ansia, il senso di fragilità. La nostra società risponde, quasi a contrastare questo senso di incertezza, prendendosi cura del corpo della futura mamma con esami, analisi, sussidi medici. Tutto questo però non risponde alla componente psichica di questo “viaggio” che dura nove mesi. Un corso preparto è un’eccellente occasione per la donna di ritrovare in gravidanza una dimensione che le permetta di elaborare i suoi vissuti; attraverso la condivisione con altre donne di un percorso di conoscenza le si offre l’occasione per affrontare i dubbi e le insicurezze e per ritrovare quel potere interiore, quel senso di interezza e di energia profonda che le permetterà di arrivare ad esprimere, al momento del parto, il pieno potenziale di cui la natura e la cultura l’hanno dotata.

 

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